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Ramy Elgaml, oggi è il giorno dell’autopsia sul 19enne: primo passo verso la verità

Parenti e amici fuori dall’obitorio dove si svolge l’esame autoptico sul ragazzo morto per un incidente in moto dopo la fuga dai carabinieri. Il padre: “Sarà sepolto a Milano, la sua città”

Milano – Oggi, venerdì 29 novembre, è il giorno dell’autopsia su Ramy Elgaml, il ragazzo egiziano di 19 anni morto nella notte tra sabato e domenica scorsa dopo l’incidente in via Ripamonti con lo scooter che scappava dalla carabinieri, forse in seguito a una rapina. Parenti e amici del giovane sono arrivati all’obitorio verso le 8.30 di questa mattina: regnano il silenzio e il dolore. 

RAMY ELGAML Obitorio di Piazzale Gorini  Milano, 29 NOVEMBRE 2024, ANSA/DAVIDE CANELLA
Davanti all'obitorio il padre Yehia Elhaml e lo zio di Ramy, il 19enne morto dopo l'incidente in via Ripamonti

"Nostro figlio Ramy verrà sepolto in Italia, a Milano, che era la sua città". Così ha detto il padre, aggiungendo:  “Ramy era più italiano che egiziano ormai, si sentiva milanese. Che senso avrebbe portarlo in Egitto, dove noi che siamo lontani non potremmo nemmeno andarlo a trovare?"

Ramy Elgaml, il 19enne morto in via Ripamonti, e la tensione al Corvetto
Ramy Elgaml, il 19enne morto in via Ripamonti, e la tensione al Corvetto

L’esame autoptico, primo obbligato passo verso quella verità che chiedono gli amici della vittima, chiarirà l’esatta causa del decesso, avvenuto all’ospedale Policlinico dove il giovane era stato trasportato in condizioni disperate.  Potrà inotre dare indicazioni importanti anche sulla dinamica dello schianto contro l’insegna di un benzinaio all’angolo con via Quaranta.

RAMY ELGAML Obitorio di Piazzale Gorini  Milano, 29 NOVEMBRE 2024, ANSA/DAVIDE CANELLA
I membri della comunità egiziana fuori dall'obitorio per la morte di Ramy Elgaml

A guidare la moto c’era l’amico tunisino 22enne, Fares Bouzidi, poi arrestato per resistenza ma ancora ricoverato al San Paolo in condizioni critiche: sedato, dovrà subire un intervento chirurgico al volto. Nelle sue tasche era stata trovata un collanina strappata insieme a un coltello a una mazzetta di contanti.

Ramy viaggiava dietro, senza casco: lo aveva perso durante la fuga a tutta velocità del T-Max dai carabinieri, da via Farini alla periferia sud di Milano. Durante l’inseguimento un sobbalzo della moto, tallonata da due pattuglie, ha fatto volare via il casco che forse avrebbe potuto salvare la vita al 19enne. Sarà comunque l'autopsia a stabilirlo. 

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I rilievi sulla scena dell'incidente in cui è morto Ramy Elgaml

A rianimare Ramy ci aveva provato il vicebrigadiere dei carabinieri alla guida di una Giulietta che inseguiva lo scooter, indagato per concorso in omicidio stradale con il tunisino 22enne. Il militare “assistito telefonicamente da un medico di Areu”, gli aveva praticato “le manovre di primo soccorso attraverso massaggio cardiaco”. Un tentativo purtroppo vano: portato al Policlinico, Ramy morirà poco dopo il ricovero.

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Oggi alle 11 l’incontro con il ministro per definire una strategia anti-caos. Il sindaco al centrodestra: "Milano è accogliente, non cambio la mia linea".

Da lì a poche ora scatta la rivolta che infiamma per due notti il quartiere Corvetto dove vengono bruciati cassonetti e lanciati oggetti contro le forze dell’ordine. Viene arrestato un 21enne di origine montenegrina cui ieri sono stati concessi i domiciliari e la possibilità di recarsi a lavoro. Ieri, in seguito ai disordini, è giunto a Milano il ministro degli Interni Matteo Piantedosi che ha garantito l’arrivo di più agenti in città, ammettendo l’esistenza del problema integrazione.