San Giuliano Milanese (Milano), 1 marzo 2021 - Aggredisce un’anziana allo sportello del bancomat, i militari lo arrestano in flagrante. È stata una rapina violentissima quella accaduta nel tardo pomeriggio di venerdì a San Giuliano, dove una donna di 78 anni è stata gettata a terra e picchiata per mano di un romeno 23enne – già pregiudicato per furto e rapine, domiciliato al campo nomadi di via Novara, a Milano – che ha poi cercato di fuggire con mille euro in contanti.
Il malvivente ha avvicinato l’anziana allo sportello bancomat di via Risorgimento. Ha atteso che la donna digitasse il codice per memorizzarlo e poi si è scagliato sulla sua vittima. Prima l’ha colpita con un pugno, poi l’ha spintonata con forza facendola cadere a terra. E alla fine ha ritirato 1.000 euro dal conto della donna, dandosi poi alla fuga. Sono stati alcuni passanti a dare l’allarme, attirati per strada delle urla della donna anziana. Hanno assistito alla scena e immediatamente hanno chiesto aiuto alla centrale operativa dei carabinieri. Nel giro di pochi minuti si sono precipitate sul posto due pattuglie: prima sono arrivati i militari della Tenenza di San Giuliano, seguiti a ruota da una gazzella del Radiomobile di San Donato. Il tempestivo intervento ha consentito di rintracciare il rapinatore che, avendo sentito arrivare le sirene, aveva corso per qualche centinaio di metri e poi aveva cercato di nascondersi in attesa che passasse la bufera. Il 23enne si era infatti rifugiato all’interno di una struttura abbandonata sulla via Emilia, ma i militari lo hanno scovato e arrestato.
Aveva ancora in tasca la refurtiva, i carabinieri lo hanno quindi potuto arrestare in flagranza di reato, con l’accusa di rapina aggravata da violenza. I militari hanno recuperato la refurtiva, che è stata restituita all’anziana vittima. La donna è stata trasportata in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Vizzolo Predabissi, dove è stata subito visitata: a causa delle percosse subite e la caduta a terra, ha riportato contusioni e traumi su tutto il corpo. Dopo gli esami di rito per escludere complicazioni – i medici temevano un trauma cranico o traumi interni – è stata dimessa con una prognosi di 12 giorni. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato condotto al cercare di Lodi a disposizione dell’autorità giudiziaria e in attesa del processo.