MILANO – Un agguato con tempistiche troppo precise per non far pensare a un raid premeditato. Un’aggressione ad personam che lascia ipotizzare che i rapinatori non siano andati a caso, ma che abbiano agito convinti di portare a casa il bottino. Il blitz è andato in scena nel tardo pomeriggio di sabato, a due passi da piazzale Accursio: in due, arrivati e ripartiti a bordo di uno scooter, hanno preso di mira un commerciante cinese di 41 anni, strappandogli uno zaino che portava in spalla, dal contenuto ancora poco chiaro.
Stando alle prime informazioni, il negoziante avrebbe reagito per cercare di riprendersi il maltolto, e a quel punto sarebbe partita una colluttazione: uno degli sconosciuti era armato di pistola, e col calcio di quest’ultima lo avrebbe colpito alla testa; in quel frangente, sarebbe stato esploso un proiettile, che però non ha ferito il cinese (a differenza di quanto ritenuto in una primissima fase delle indagini). Poi i rapinatori sono risaliti in sella al motorino, senza i caschi abbandonati sul ciglio della strada, per allontanarsi a tutta velocità in direzione piazza Prealpi. Il commerciante, rimasto sempre vigile, è stato trasportato in codice giallo al Fatebenefratelli: ha riportato una piccola frattura cranica, probabilmente provocata dalla violenta botta in testa, ma per fortuna non è in pericolo di vita.
Ore 18.20, siamo in via Sonnino, tra i civici 2 e 4. Il quarantunenne, titolare di un’attività commerciale in zona Sarpi, rientra a casa. Ad attenderlo, stando alle prime informazioni, ci sono due uomini in motorino. Non è chiaro se in quel momento il negoziante abbia già con sé lo zaino o se vada a recuperarlo dalla sua abitazione per poi riscendere. Sta di fatto che all’improvviso i rapinatori gli si parano davanti nell’androne del palazzo e gli strappano la borsa, che evidentemente doveva contenere qualcosa di prezioso (soldi da trasportare in un altro luogo?).
Secondo una ricostruzione ancora da confermare, il quarantunenne reagisce al raid e insegue gli aggressori, nonostante sia in inferiorità numerica. È in quel momento che l’uomo viene colpito alla testa, con il calcio della pistola o con un casco; ed è sempre in quei concitatissimi frangenti che parte il colpo, che non sfiora neppure il cinese. I rapinatori ripartono verso via Michelino da Besozzo e spariscono dalle parti di piazza Prealpi. Qualche minuto dopo, mezzi di soccorso di Areu e Volanti della polizia riempiono via Sonnino: il quarantunenne, che non parla italiano, non riesce a dare indicazioni utili prima di finire in ospedale; inizialmente, si pensa che sia stato ferito di striscio all’orecchio dal colpo di arma da fuoco, ma l’ipotesi viene accantonata dopo la visita medica.
Accanto ai due caschi, vicino al cordolo del marciapiedi, le tute bianche della Scientifica recuperano il bossolo, che ora verrà passato al setaccio per individuare calibro e provenienza. Nel frattempo, scattano gli accertamenti investigativi degli specialisti della Omicidi della Squadra mobile, guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal funzionario Domenico Balsamo: l’inchiesta si concentrerà su testimonianze, immagini delle telecamere e celle telefoniche. Fondamentale capire cosa ci fosse nello zaino e quanti fossero a conoscenza dei movimenti del commerciante.