Milano – Il video girato in diretta con lo smartphone da una delle vittime. I volti degli aggressori inseriti nel sistema Sari e associati dal software per il riconoscimento facciale alle facce di due nordafricani già noti alle forze dell'ordine. Il controllo a Porta Venezia e il fermo. Così gli agenti del commissariato Città Studi sono riusciti a identificare e bloccare tre dei quattro presunti autori del violento raid andato in scena nella notte tra l'11 e il 12 ottobre in viale Romagna: in manette tre marocchini di 20, 25 e 30 anni. I due ragazzi picchiati, entrambi italiani di 22 anni, erano stati colpiti con il ramo di un albero alle braccia, alla testa e alla schiena, riportando contusioni e ferite.
Il colpo in zona Politecnico
Stando a quanto ricostruito, la notte del 12 ottobre, uno dei due amici ha azionato a distanza il telecomando della macchina parcheggiata in viale Romagna per aprire le portiere, ma sono stati anticipati da quattro nordafricani, che si sono infilati in auto per rubare al suo interno. A quel punto, è partita la colluttazione con i due ventiduenni, che sono riusciti a bloccare uno dei ladri; uno si è allontanato verso piazza Piola, mentre altri due sono inizialmente fuggiti per poi tornare indietro armati di rami per liberare il complice.
Presi a Lima
I due ragazzi sono stati colpiti più volte: uno ha riportato una ferita di 12 centimetri sul capo. Quando sono arrivate le Volanti, i quattro aggressori erano già scappati. Grazie al video girato da uno dei ventiduenni, gli investigatori di via Cadamosto, guidati dal dirigente Claudio De Filippo, sono riusciti a identificare due dei fuggitivi, inserendo le loro facce nel sistema Sari, che tiene in archivio migliaia di volti di persone schedate. Nel pomeriggio di sabato 19 ottobre, i poliziotti che stavano pattugliando corso Buenos Aires hanno notato i due marocchini all'angolo con via Palazzi: erano in compagnia di un terzo giovane loro connazionale, che poi è risultato essere un altro degli aggressori. In piazza Lima è scattato il controllo: nello zaino del trentenne sono stati trovati i guanti Shimano rubati quella notte dall'abitacolo della macchina. Le vittime hanno riconosciuto i tre come gli autori del raid. Il fermo è stato convalidato lunedì: il gip ha disposto la misura cautelare del carcere.