
Carabinieri e scientifica sul luogo dell'omicidio
Milano, 20 dicembre 2020 - «Ma come si fa ad aggredire una persona così, una persona che sta tornando a casa...". È ancora sotto choc, quando riusciamo a parlare con lui, il signor Anacleto Giriolo, di settantadue anni, commerciante con un ingrosso in zona Stazione Centrale. Sotto choc perché è stato rapinato, preso alle spalle da due sconosciuti a tradimento, derubato dell’orologio e del cellulare e poi buttato per terra. Ma c’è di peggio, e molto, perché i carabinieri hanno il fortissimo sospetto che le due persone che l’hanno aggredito in via Settembrini angolo via Boscovich ieri sera siano le stesse che in via Macchi all’angolo con via Scarlatti avevano appena rapinato allo stesso modo un uomo di 65 anni, lasciandolo però morto a terra, con la gola tagliata.
Erano appena passate le 18, era l’ultimo sabato prima di Natale. E il signor Anacleto, arrivato a due passi da casa, ha incontrato due delinquenti spietati che solo qualche minuto prima, a poche centinaia di metri da lì, nell’ombra di un’impalcatura che dovrebbe proteggere chi cammina sul marciapiede dai pericoli di un cantiere, non s’erano fatti scrupolo di ammazzare un altro signore che come lui passeggiava a un orario tranquillo anche per questo quartiere che s’allontana dalle vetrine di corso Buenos Aires trafficate dalla corsa agli acquisti pre-lockdown di Natale, e s’avvicina al perimetro della Centrale. E ai suoi angoli bui, che una notte d’aprile di due anni fa, sempre in via Settembrini, erano stati fatali all’aiuto cuoco bengalese Samsul Haque Swapan, accoltellato al termine di un raid di rapine da due criminali che in Appello hanno appena preso trent’anni. Un raid che somiglia in maniera impressionante a quello di ieri, a parte l’orario: nel 2018 erano le due di notte, ieri le sei di pomeriggio. Dell’ultimo sabato prima di Natale.
Signor Giriolo, come sta? "Io sto bene per fortuna, mi hanno spinto a terra ma non mi sono fatto nulla, non ho ferite".
Se la sente di raccontare cosa è successo? "Stavo tornando a casa, io abito in via Settembrini, e all’improvviso, all’angolo con via Boscovich, ho sentito qualcuno che mi abbrancava alle spalle. Sull’altro lato della strada c’era una signora che io conosco bene, ha cominciato a urlare: “Lasciatelo stare, lasciatelo stare!“".
E lei? "Io, si figuri, lì per lì non ho capito nulla: ho avuto l’impressione che fossero in tre, e credevo anche che non mi avessero rubato niente..."
E invece? "Invece mi hanno preso il telefonino e l’orologio. E poi mi hanno buttato a terra. Fortunatamente non mi sono fatto niente, sto bene, non ho delle ferite, ma..."
Ma? "Ma come si fa? Come si fa ad aggredire una persona così, una persona che sta tornando a casa per cenare... Perché io ceno presto, vado a letto presto... Come si fa?"