Milano, 10 febbraio 2022 - Torna libero il rapper Baby Gang, nome d'arte del ventenne Zaccaria Mouhib, finito in carcere il 20 gennaio in un'inchiesta milanese su una serie di rapine che ha portato agli arresti domiciliari anche altri due suoi colleghi, tra cui Neima Ezza. Si tratta di una decisione del tribunale del Riesame di Milano accogliendo l'istanza del suo difensore, l'avvocato Niccolò Vecchioni, e annullando l'ordinanza cautelare a carico del giovane. La difesa davanti ai giudici aveva contestato il provvedimento basato, stando a una memoria, su una "analisi probatoria lacunosa", tra cui "errori" nel riconoscimento fotografico da parte delle presunte vittime.
Il rapper, aveva spiegato il difensore al Riesame, è molto noto e la sua pagina Instagram "è seguita da oltre 600mila follower". Tra loro ci sono "anche le due persone offese" dato che "dagli atti risulta che le stesse hanno esaminato" il suo profilo. La sua immagine in quel periodo campeggiava sui cartelloni pubblicitari a Milano e in sostanza potrebbero essersi lasciati suggestionare. Tra l'altro, le due vittime hanno indicato come altro partecipante al 'colpo' una persona poi risultata "estranea alle indagini".
Dai tabulati telefonici, aveva detto il difensore, risulta che Mouhib era a Vignate "alle ore 13.38", ossia "sette ore prima della consumazione del reato". Quella sera, poi, Baby Gang era in viaggio "verso Riccione". Infine, aveva concluso la difesa, il 20enne, "da pochi mesi grazie alla musica" ha visto "concretizzarsi l'opportunità di risolvere le difficoltà economiche che lo hanno accompagnato per tutta la vita" e non ha bisogno di vivere di rapine. E la difesa aveva prodotto i suoi "contratti discografici" con "lauti proventi".