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Milano, 2 marzo 2022 - I numeri non sono tutto, ma, specie quando si parla di sicurezza, servono a inquadrare i fenomeni, a fotografarne il reale impatto sulla vita dei cittadini e in generale ad analizzare la situazione lontano dalle polemiche politiche e dall’emotività amplificata dai social. Quelli sulla criminalità in città – snocciolati ieri mattina dal prefetto Renato Saccone, dal questore Giuseppe Petronzi e dai comandanti provinciali di Arma e Finanza Jacopo Mannucci Benincasa e Francesco Mazzotta – dicono che nell’ultimo decennio i dati complessivi sono sensibilmente diminuiti: se nel 2011 i reati denunciati a Milano erano a quota 164.569, nel 2021 ci siamo fermati a 116.970, con un calo pari al 28,92%. Se facciamo invece il confronto con il 2019 (quello con il 2020 è poco significativo perché è stato l’annus horribilis caratterizzato dall’esplosione della pandemia e dal lockdown), la variazione al ribasso fa segnare un -15,06%. "I reati sono sempre troppi, ma sempre meno", la sintesi di Saccone.
Entrando nel dettaglio, gli omicidi volontari sono passati dai 14 del 2011 ai 7 del 2021 (-50%), mentre le lesioni dolose sono calate dalle 2.621 del 2011 alle 1.828 del 2021 (-30,26%), con decremento in doppia cifra percentuale anche se paragoniamo il dato più attuale a quello nel 2019 (-15,21%). Giù pure le statistiche complessive sui furti (-21,94% rispetto al 2019) e in particolare su quelli con destrezza (-19,33%), in abitazione (-24,80%), in esercizi commerciali (-18,88%) e su auto in sosta (-36,36%), mentre va segnalato in controtendenza l’aumento di quelli con strappo, passati dai 1.232 del 2019 ai 1.498 del 2021 (+21,59%). Sul fronte rapine, il numero complessivo è in calo rispetto al 2011 (da 3.070 a 2.587), ma è in aumento del 14,52% rispetto ai 2.259 episodi denunciati nel 2019; un trend confermato dai colpi in strada, passati dai 1.576 di tre anni fa ai 1.796 del 2021. L’altro dato in crescita, seppur contenuta, sia rispetto al 2011 sia rispetto al 2019 è quello relativo alle violenze sessuale: nel 2021 ne sono state denunciate 285, più delle 267 di due anni prima (+6,74%) e delle 273 di dieci anni prima (+4,40%).
Salita vertiginosa per truffe e frodi informatiche, che creano sì meno allarme sociale ma generano danni economici e a volte psicologici non di poco conto: in un decennio, si è passati da 3.809 a 11.784 denunce (+202%). Chiudiamo con il capitolo legato agli stupefacenti, che offre cifre in apparenza contraddittorie: se infatti il numero dei reati è calato dal 2019 al 2021 del 33,19%, è cresciuto l’ammontare della droga sequestrata (1,8 tonnellate nel 2019, 4,5 nel 2020 e 6,8 nel 2021). In conclusione, la curva dei reati è in decisa decrescita (con una discesa ancor più marcata rispetto al resto dell’Italia), soprattutto grazie al lavoro di prevenzione (spesso oscuro e poco pubblicizzato) e di pattugliamento di polizia e carabinieri (con 40 equipaggi in azione), che hanno rafforzato ancor di più la loro attività (al netto delle eventuali correzioni da apportare al piano coordinato di controllo del territorio e del "tagliando" da fare al funzionamento del numero unico delle emergenze): basti citare il milione di verifiche sulle persone garantito da via Fatebenefratelli (con un’"esplosione" del numero di Daspo urbani) e dai servizi "ad alto impatto" (potenziati del 16% dopo l’arrivo di altri 70 uomini) messi in campo da via Moscova tra periferie e zone della movida.
Cosa vuol dire? Da un lato, i numeri offrono una narrazione che smentisce quella diametralmente opposta dell’allarme sicurezza, così tambureggiante in questo inizio di 2022 da richiedere un’iniezione immediata di divise da parte del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Dall’altro, non si può non tener conto del fatto che alcune statistiche sui reati da strada (furti con strappo e rapine), proprio quelli che maggiormente incidono sulla percezione di sicurezza (o sull’aspettativa di sicurezza, per dirla con le parole di Petronzi), hanno fatto segnare un incremento nel biennio. E poi c’è il fenomeno della violenza tra i ragazzi, minorenni o poco più che maggiorenni: "La maggiore aggressività riguarda frange giovanili fluide che si impongono e tendono a incutere paura – ha spiegato Saccone –. Noi dobbiamo agire subito per evitare un’escalation, visto che c’è un aumento dell’uso di arma bianca per incutere timore". Il problema non può essere declinato solo in termini di repressione, ma va fronteggiato con un’alleanza tra istituzioni. Un nuovo patto per Milano, da stringere "nei prossimi due mesi", con Comune e Municipi (i presidenti sono attesi a Palazzo Diotti il 9) come attori protagonisti.