SOFIA FRANCIONI
Cronaca

Reati contro i minori via web: il triste primato della Lombardia

Adescamenti, pedopornografia e sexting: la regione guida la triste classifica secondo l’indagine commissionata da Telefono Azzurro

Chat al telefonino

Milano, 11 febbraio 2020 - È la Lombardia (22%) la regione da cui nel 2019 sono partite più richieste d’aiuto al Telefono Azzurro per denunciare problemi legati al mondo digitale, tra cui: adescamento da parte di un adulto (16,2%), pedopornografia online (13,1%), sexting, ossia lo scambio di foto o video dal contenuto sessuale più o meno esplicito tramite chat o social network (11,1%) e cyberbullismo (9,1%). Il record lombardo non è nuovo, era già stato registrato da Telefono Azzurro nel 2015.

I responsabili dei reati sono prevalentemente adulti estranei al bambino, ma anche amici o conoscenti del minore, mentre le prime vittime sono i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni d’età, seguiti da quelli tra i 15 e i 17 anni e infine i più piccoli, sotto i 10 anni. Questa è la fotografia scattata da Doxakids per Telefono Azzurro, in occasione della giornata mondiale della sicurezza in Internet, istituita l’11 febbraio in 100 Paesi. Sul tema, nel cuore della cripta dell’Università Cattolica, ieri si è svolto il convegno "Rendere il web un posto più sicuro", e tra i tanti, ad intervenire è stata anche la ministra per l’Innovazione e la Digitalizzazione, Paola Pisano, che ha dichiarato: "Abbiamo istituito un gruppo di lavoro insieme al dipartimento per l’Editoria, al ministro della Giustizia, al ministro della Famiglia, per studiare il fenomeno dell’odio online e riuscire a immaginare possibili soluzioni. Questo è un fenomeno che va studiato con attenzione. Ci siamo resi conto che non bastano le leggi e i divieti per avere l’effetto desiderato".

Dall’altra parte il mondo accademico, tra docenti più ottimisti e altri meno, si è dimostrato unito nel considerare la necessità di sviluppare progetti di ricerca multi-disciplinari tra gli atenei e la società civile per analizzare il rapporto tra le nuove generazioni e il mondo digitale. Secondo Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, "è necessario affrontare il tema del rapporto dei bambini e degli adolescenti con il digitale con competenze sempre più specifiche, trasferendo tali competenze anche nella formazione dei professionisti e della società civile". "È una sfida difficile – ha risposto Giuseppe Riva, professore di Psicologia della comunicazione – ma l’Università Cattolica rappresenta un unicum nel panorama scientifico italiano perché raccoglie intorno a sé una serie di competenze specifiche e multidisciplinari: psicologi, pedagogisti, sociologi, economisti e giuristi". "Abbiamo bisogno di percorsi di educazione digitale – ha continuato la professoressa in Psicologia dello sviluppo, Simona Caravita –. È necessario fondare una nuova dimensione etica, partendo dal vedere l’altro, anche online".