di Giambattista Anastasio
Quelle di Giuseppe Sala sono parole che rischiano di abbattersi sulla strategia perseguita dal Pd lombardo per le prossime elezioni Regionali con la stessa delicatezza della grandine sugli acini d’uva. Il sindaco, a domanda, esprime un giudizio netto e senza appello non nei confronti dei Dem ma dei pentastellati, gli stessi pentastellati con i quali, però, i Dem intendono allearsi in vista della contesa lombarda del 2023: da qui il cortocircuito. "Tutti i Cinque Stelle o ex Cinque Stelle al nord non hanno una reputazione in linea con quelle che sono le esigenze di quest’area territoriale, lo abbiamo visto anche alle elezioni amministrative – sentenzia Sala –. Le loro idee non sono riuscite ad attecchire al nord ed io lo comprendo, capisco perché. Ora bisogna vedere chi ha una volontà di cambiamento ma che le loro idee non abbiano attecchito nel nostro territorio è una certezza". Duro anche sul reddito di cittadinanza, provvedimento bandiera del M5S: "Un’intuizione felice nelle intenzioni ma piena di errori nella pratica: mi piacerebbe che chi lo ha ideato lo ammettesse e l’ho detto anche a Luigi Di Maio".
Parole proferite proprio all’indomani dell’incontro con il ministro degli Esteri nonché fresco fondatore di “Insieme per il futuro“, uno dei movimenti che dovrebbero federarsi come polo alternativo al centrodestra e distinto, ma non distante, dal centrosinistra. Il polo che comprenderebbe – in linea ideale – anche Italia Viva, Azione, +Europa e Cambiamo, e del quale lo stesso Sala dovrebbe essere il federatore: "Il tema del centro non mi intriga – precisa il sindaco –, io pongo attenzione a tutti quelli che hanno la volontà di pensare a una forza popolare" che includa anche il mondo ambientalista perché, rimarca il primo cittadino, "un’interpretazione adeguata ai tempi della questione ambientalista ancora non la vedo". Quanto al colloquio di mercoledì con Di Maio, Sala dice: "Parlo con Di Maio ma, ad oggi, non c’è un progetto per partire. Con lui ci confrontiamo su una serie di idee, da qui a dire che potrà nascere qualcosa con lui o con altri per me è prematuro. Questa è la fase in cui tanti tra loro si parlano. Di Di Maio apprezzo la sua voglia di dare un contributo per la tenuta di un Governo che purtroppo è un po’ traballante ma che è obbligato ad andare avanti".
Acre la replica di Dario Violi, coordinatore lombardo dei Cinque Stelle: "Tutto ci saremo aspettati, tranne che Sala si facesse scrivere le dichiarazioni dal rancore di chi bussa alla sua porta. Risulta altrimenti incomprensibile il motivo per cui il sindaco, di punto in bianco, abbia scelto di prestarsi al gioco dell’estate: bombarda il Movimento 5 Stelle. Sala ha aderito ai Verdi in campagna elettorale, è sindaco di una giunta di centrosinistra, parla da auto-nominato leader del fronte progressista, si lascia accarezzare da non meglio definite formazioni di centro e strizza l’occhio al centrodestra moderato. Forse, invece che parlare delle idee politiche del M5S, dovrebbe chiarire una volta per tutte quali sono le sue" attacca Violi. Inevitabile la ricaduta sulle Regionali: "Invito il sindaco a frenare parole e ipotesi. Più volte lui stesso si è chiamato fuori dal progetto che stiamo cercando di costruire in vista delle Regionali 2023, di conseguenza la sua posizione all’interno del dibattito regionale è per noi completamente ininfluente. Del resto, la Lombardia non è il centro di Milano. In Lombardia il Movimento ha preso un milione di voti e li ha presi proprio dove chi si oppone al centrodestra deve recuperarne. Non nella Ztl di Milano, da dove lui rilascia quotidianamente dichiarazioni contradditorie, a seconda di chi gli suona al citofono". Vinicio Peluffo, segretario regionale del Pd, non si scompone: "In Lombardia con una coalizione ampia e coesa ci sono tutte le possibilità di svoltare".