
Renzo a Peschiera "Si fermò a mangiare alla Longhignana Eccolo all’osteria"
di Alessandra Zanardi
"Renzo a Peschiera" e quel vicolo della frazione Mezzate dedicato proprio a Renzo e Lucia. Mentre si susseguono le celebrazioni per i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, Sergio Leondi, esperto di storia locale e autore di svariate pubblicazioni, ricorda come ha ricostruito il percorso compiuto dal protagonista dei Promessi Sposi nella sua fuga da Milano verso Bergamo, dopo la rivolta del pane del novembre 1628. Un cammino durante il quale il giovane Tramaglino passò molto verosimilmente anche da Peschiera Borromeo. "Non solo un’ipotesi, ma una quasi certezza", osserva lo studioso, che ha attinto al libro di Giuseppe Bindoni "Topografia del romanzo I Promessi Sposi", uscito tra il 1895 e il 1900. "Nel suo percorso da Porta Orientale, l’odierna Porta Venezia - spiega Leondi - in un primo momento Renzo sbaglia strada, si spinge cioè verso Sud e, attraversando Lambrate, Monlué e Morsenchio, arriva all’altezza di San Martino, a San Donato. Dopo aver chiesto indicazioni a un passante, il futuro sposo corregge il tiro e imbocca la direttrice Nord-Est. Quando incrocia la vecchia Paullese, ci si immette e arriva al fiume Lambro, che valica al ponte di Linate". Da qui, secondo lo studioso, Renzo raggiunge Mezzate e, attraverso quello che oggi è il parco del Carengione, si dirige verso il castello di Peschiera.
L’aspirante sposo si ritrova quindi nell’attuale frazione di San Bovio, dove si ferma a mangiare "un po’ di stracchino" all’osteria della Longhignana, che corrisponde indicativamente all’odierna Trattoria dei cacciatori. "Della sosta di Renzo alla Longhignana, e del suo dialogo con l’ostessa, esiste anche una gustosa vignetta, realizzata da Luigi Riccardi su indicazione dello stesso Manzoni". Arrivato a San Felice, sulla Rivoltana, Renzo oltrepassa Limito e Liscate e al tramonto arriva a Gorgonzola. La mattina seguente traghetta sull’Adda e mette piede nel territorio della Repubblica di Venezia. "È presumibile che il Manzoni non si sia limitato alle sole mappe, ma abbia eseguito più di un sopralluogo per descrivere le località del percorso di Renzo", afferma lo storico. Era il 1997 quando Leondi si dedicò per la prima volta allo studio dei luoghi manzoniani: in seguito alla pubblicazione di un suo scritto sull’argomento, una strada di Mezzate venne intitolata a Renzo e Lucia.