MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Residenze fittizie a quota 6.747 Il Comune apre un sesto presidio

La registrazione serve per far accedere i senzatetto e altre categorie deboli a servizi essenziali come la carta d’identità e la tessera sanitaria. Il nuovo ufficio è in via Guerzoni, nel Municipio 9.

di Massimiliano Mingoia

Sono 6.747 le residenze fittizie attualmente registrate negli sportelli del Comune. Non si tratta solo di persone senza dimora, ma anche di persone che per un qualche motivo non possono registrare la loro presenza in un alloggio, ma devono comunque poter accedere ai servizi fondamentali, per esempio il rilascio della carta di identità o della tessera sanitaria per accedere al servizio sanitario.

Il Comune prosegue il lavoro di ampliamento degli sportelli ResidenzaMi per il rilascio residenza anagrafica fittizia, servizio nato nel 2019 con quattro sportelli, poi diventati cinque e a cui adesso si aggiunge un sesto presidio, nel Municipio 9, in via Guerzoni 38, sede proprio del Municipio.

Lo sportello, aperto grazie alla collaborazione con la presidente Anita Pirovano, che ha lavorato per mettere a disposizione gli spazi per la Direzione Welfare e Salute, sarà aperto il lunedì dalle 13 alle 16 e il martedì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 13 alle 16. Come per gli altri sportelli, riceverà su appuntamento per la valutazione delle richieste e i colloqui, ma metterà a disposizione uno spazio per il ritiro della posta negli orari di apertura ad accesso libero.

La persona che vuole ottenere la residenza fittizia deve dimostrare un rapporto continuativo con il territorio di Milano e deve, per questo, essere segnalata dal Centro Sammartini (il punto di accesso comunale a tutti i servizi per i senza dimora) o dagli operatori di una delle associazioni che si occupano di persone in condizioni di homelessness e di grave marginalità, che collaborano con i servizi comunali che dovranno mandare una relazione di invio al servizio ResidenzaMi.

L’assessore comunale al Welfare Lamberto Bertolé commenta: "Il lavoro per potenziare i servizi di contrasto alla grave marginalità prosegue quotidianamente e si sostanzia non solo nell’offrire un posto letto o un pasto come risposta a un bisogno primario, ma anche e soprattutto nel tentativo di portare questi uomini e queste donne fuori da una condizione di bisogno che deve essere considerata temporanea e mai deve diventare cronica. il primo passo in questa direzione è proprio quello di far uscire le persone dall’invisibilità, dando loro la possibilità di avere accesso ai servizi e alle opportunità che sono garantiti a tutti i cittadini come diritti fondamentali, come per esempio quello alla salute. in quest’ottica il servizio residenzami è fondamentale perché è il primo tassello di un percorso di reinclusione che va costruito ogni giorno. stiamo lavorando, quindi, per potenziare ulteriormente il servizio e arrivare ad avere uno sportello in ogni municipio nei prossimi anni".