RHO – Giovedì Luna, madre di due figli minori, dovrà lasciare il suo appartamento di via Mascagni perché ha uno sfratto per fine locazione. È assegnataria di un alloggio popolare, è in attesa di poter entrare nella nuova casa, ma il proprietario ha deciso lo stesso di mandarle vie. Qualche giorno dopo, il 19 novembre, toccherà a Tania, 48 anni e a suo figlio di 7 anni che vivono in via Lura insieme alla nonna di 66 anni. Anche loro hanno uno sfratto esecutivo per finita locazione da quasi un anno. Tania ha fatto domanda per un alloggio popolare e chiesto aiuto ai servizi sociali del Comune. Ma per il momento non è stata trovata una soluzione abitativa.
“Ora basta”, denunciano il Sicet di Milano, il sindacato inquilini della Cisl, e lo Sportello sociale Sos Fornace di Rho, che hanno organizzato per questa mattina un presidio di protesta, dalle 9 in via Meda angolo Buon Gesù, per denunciare quello che succede e chiedere che le istituzioni affrontino l’emergenza abitativa in città.
“È il momento che l’amministrazione comunale si occupi di questa situazione. Se non tutelano i cittadini, per chi sono stati eletti? Forse per i palazzinari e le agenzie immobiliari? – chiedono dal centro sociale Fornace, che nei mesi scorsi ha aperto uno Sportello dell’abitare –. Con il presidio di lunedì (oggi, ndr) vogliamo sensibilizzare la cittadinanza e prepariamo il terreno al presidio antisfratto per Luna e per Tanya. Nei primi tre mesi di attività del nostro sportello abbiamo ricevuto numerose segnalazioni. L’attuale offerta abitativa è insufficiente a soddisfare la domanda. Nell’immediato, il Comune dovrebbe intervenire sul patrimonio immobiliare privato sfitto. L’ultimo bando per le case popolari ha fotografato una situazione allarmante: a fronte di 340 domande, sono stati messi a disposizione solo 4 alloggi. Questo è un chiaro indicatore dell’emergenza abitativa che sta vivendo la nostra città”.
Sindacati e centro sociale denunciano anche che il prezzo degli affitti è aumentato in pochi anni tanto da spingere molti a lasciare la città. “La casa è un diritto fondamentale. Chiediamo politiche abitative coraggiose, che contrastino la speculazione e le logiche di profitto, garantendo l’accesso a un’abitazione dignitosa e stabile per tutti”, spiegano.