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Resta al suo posto Elisa Iacazio, la dirigente scolastica del liceo Majorana di Rho che lo scorso maggio è finita nella bufera per un post pubblicato su Facebook che metteva in dubbio le certificazioni per disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa). Lo ha deciso l’ufficio scolastico territoriale per la Lombardia che nei giorni scorsi ha inviato una comunicazione ai genitori e agli studenti che avevano inviato una lettera per denunciare quanto accaduto e chiedere "una verifica" sull’operato della preside. Il post in questione, sicuramente discutibile, alludeva al fatto che le certificazioni Dsa siano vere e alludeva al fatto che nei mesi di aprile e maggio, quando sono in programma verifiche e interrogazioni finali, qualche studente potesse nascondersi dietro le certificazioni per essere facilitato. Ovviamente le parole della dirigente avevano scatenato proteste degli studenti che avevano interrotto le lezioni e organizzato un presidio di protesta davanti alla scuola e da parte dei genitori.
La preside Iacazio aveva chiesto scusa a tutte le persone che si erano sentite offese, cancellato il post e spiegando il senso di quanto scritto. Ma intanto la vicenda era arrivata all’ufficio scolastico regionale, all’Associazione italiana dislessia e alla consulta provinciale degli studenti di Milano. "Le scuse, evidentemente non esaustive, non risanano in alcun modo il grave danno educativo ed emozionale causato a decine e decine di studenti frequentanti l’istituto che si vedranno non tutelati da chi deve garantire loro il pieno diritto all’inclusione e al pluralismo", recita la lettera degli studenti. Qualche genitore, pur rimanendo nell’anonimato per paura di ritorsione nei confronti del proprio figlio, aveva auspicato che la preside venisse trasferita in un’altra scuola perché comunque quel post "aveva compromesso il rapporto di fiducia e stima nei confronti della Iacazio". Ma le cose sono andate diversamente e la dirigente è stata confermata alla guida del Majorana.
L’ufficio scolastico ha ricostruito quanto accaduto e nella comunicazione inviata precisa, "in questa vicenda va mantenuto fermo il confine tra i fatti che si sono verificati e il rischio di una loro strumentalizzazione finalizzata alla delegittimazione dell’operato di un dirigente scolastico, che non si è sottratto alla necessità di ascoltare e confrontarsi con i suoi critici e i suoi accusatori - si legge -, inoltre non sono risultati episodi concreti riconducibili ad attività discriminatorie nei confronti di studenti con bisogni educativi speciali iscritti al liceo Majorana, si è ritenuto di concludere l’istruttoria su quanto avvenuto non dandogli ulteriori seguiti".