ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Rho, chi erano lo zio e il nipoti morti nell'intossicazione da monossido di carbonio

Shehata Hany Khamis Eskandar, 39 anni, e Asham Atef Attia, 19 , erano operai edili residenti a Milano. Avevano acquistato e stavano ristrutturando la casetta di via Ticino 15 con l’intenzione di trasferirvisi

Uno degli agenti intervenuti sul luogo della tragedia

Aveva acquistato la casa qualche mese fa e la stava ristrutturando insieme al nipote, dopo il lavoro, nelle ore libere e nel fine settimana. Era qui, in via Ticino 15 a Rho, che voleva vivere insieme alla sua famiglia. Ma è qui che il monossido di carbonio lo ha ucciso. È successo giovedì sera, le vittime sono Shehata Hany Khamis Eskandar, 39 anni, e il nipote Asham Atef Attia, 19 anni, egiziani, operai edili, residenti a Milano.

L’appartamento che stavano sistemando è senza riscaldamento e così avrebbero acceso un barbecue per scaldarsi, un barbecue probabilmente vecchio e difettoso, che li ha uccisi. Secondo quanto ricostruito dagli agenti del Commissariato di Rho-Pero, è stata la moglie del 39enne intorno alle 23 a dare l’allarme. Non vedendo rientrare il marito, dopo aver provato inutilmente a contattarlo al telefono, è andata in via Ticino. Il furgone bianco usato dal marito e dal nipote era parcheggiato davanti alla casa. Ha bussato alla porta, suonato il citofono, senza avere risposta. Ha intuito la gravità della situazione e ha iniziato a chiamarli per nome, urlando, in mezzo alla strada.

"Era disperata, l’abbiamo sentita gridare e siamo usciti per capire cos’era successo", racconta una vicina di casa. Poi è scattato l’allarme: "Mio figlio e un altro vicino di casa hanno chiamato i soccorsi". La centrale operativa del 112 in pochi minuti ha inviato in via Ticino una volante del commissariato, i vigili del fuoco e un’ambulanza. Quando la donna è riuscita a entrare ha trovato i corpi del marito e del nipote distesi a terra al primo piano dell’abitazione. Per loro non c’è stato niente da fare. Erano già morti, probabilmente da qualche ora.

Secondo gli accertamenti medico legali la causa del decesso è il monossido di carbonio respirato, un gas tanto velenoso quando insidioso. "Li vedevamo andare e venire con il loro furgone bianco da qualche settimana – racconta un vicino di casa – avevano comprato questa casa e volevano trasferirsi qui. Brava gente". Sgomento tra i residenti che conoscevano solo di vista i due egiziani, "gran lavoratori", aggiungono. I due corpi sono stati trasferiti nell’istituto di medicina legale di Milano. All’esterno della casa resta il furgone bianco dell’operaio egiziano, il cancellone aperto e cumuli di masserizie.

La sera prima, sempre a Rho, una mamma e i suoi due bambini erano rimasti intossicati da una fuga di monossido di carbonio, in un appartamento in via Grigna 7. La donna e i piccoli erano stati accompagnati al pronto soccorso del Niguarda in codice giallo, fortunatamente non in pericolo di vita. In questo caso era stato il padre, rientrato dal lavoro, a dare l’allarme.