GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Sos personale di guida, case per autisti Atm nell’ex deposito bus: l’azienda milanese del trasporto pubblico si prepara a vendere l’area di viale Zara

Si parte da 30 milioni di euro, chi compra riserverà ai dipendenti di Foro Bonaparte metà delle residenze che andrà a costruire, vale a dire 150-200 alloggi

L’ex deposito Atm di viale Stelvio, all’angolo con viale Zara

L’ex deposito Atm di viale Stelvio, all’angolo con viale Zara

Milano, 1 marzo 2025 – Sarà lanciato nei prossimi giorni il bando che ambisce a trasformare l’area dell’ex deposito Atm di viale Stelvio, angolo viale Zara, in un complesso residenziale in parte riservato proprio ai dipendenti dell’azienda del trasporto pubblico, che potranno risiedervi pagando un canone di affitto calmierato rispetto ai canoni di mercato. A dare per imminente il varo della gara è stato Arrigo Giana, amministratore delegato di Atm, nel corso di un convegno sull’abitare tenutosi ieri a Palazzo Brera. Gli obiettivi dell’operazione sono due: rendere più attrattive professioni che lo sono sempre meno e valorizzare una proprietà non più redditizia. Nel primo caso il riferimento è in particolare ai conducenti di autobus, filobus e tram: come noto Atm, insieme ad altre aziende del trasporto pubblico, soffre di una tale carenza di autisti da aver dovuto rivedere anche le frequenze delle corse.

Il fabbisogno

La stessa azienda ha stimato in almeno 350 unità il fabbisogno di personale di guida. E tra i fattori che scoraggiano chi voglia intraprendere questo tipo di carriera c’è anche la difficoltà di trovare case a prezzi accessibili sia a Milano sia in molti Comuni dell’area metropolitana. Nei mesi scorsi Atm ha già provveduto a varare voucher casa dal valore di 3mila euro ciascuno e destinati proprio a “neoassunti che vogliano trasferirsi a Milano per lavorare come conducenti di bus, tram o filobus”. Senza contare le agevolazioni per il conseguimento della patente di guida professionale. Ora ecco questa operazione, del tutto concentrica rispetto al tema abitativo. Quanto al secondo obiettivo, è evidente la necessitò di disfarsi di un’area non più strategica.

L'amministratore delegato di Atm Giana
L'amministratore delegato di Atm Giana

La base d’asta

Nel dettaglio, Atm ha scelto di mettere in vendita l’area dell’ex deposito degli autobus, che si estende per circa tredicimila metri quadrati, a 25-30 milioni di euro: questo l’ordine di grandezza della base d’asta. Chi deciderà di acquistarla dovrà rispettare un vincolo: il 50% delle residenze dovrà essere riservato a dipendenti di Atm, da qui il coinvolgimento di Fondazione Atm. In una prima fase l’azienda del trasporto pubblico raccoglierà offerte non vincolanti, quindi lancerà una seconda gara limitata a chi abbia presentato nella prima fase le offerte non vincolanti ritenute migliori. La prospettiva è concludere l’assegnazione dell’area entro la fine del 2025. “Con questa operazione – ha spiegato Giana – contiamo di poter mettere a disposizione dei nostri lavoratori 150-200 appartamenti. Un primo passo concreto per rendere attrattivo il percorso lavorativo in Atm, dal momento che l’emergenza abitativa impatta sull’operatività diretta di un’azienda come la nostra che copre ogni giorno 2,5 milioni di spostamenti”.

La situazione attuale

Ad oggi sono 600 a Milano gli alloggi nelle disponibilità dell’azienda per i propri dipendenti e sono collocati soprattutto nel quartiere di Primaticcio e nelle vie Brioschi, Teodosio e immediati dintorni. Ma nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di appartamenti dovuti agli accordi siglati nei decenni scorsi con le cooperative. Decisamente più recente, invece, l’intesa con la quale il Comune di Milano ha messo a disposizione della sua controllata 30 case tra quelle del proprio patrimonio. Altrettanto intende fare Aler Milano, l’azienda dell’edilizia pubblica controllata invece dalla Regione Lombardia. Nelle scorse settimane l’assessorato regionale alla Casa ha infatti annunciato di voler predisporre bandi per gli alloggi pubblici riservati a chi lavori nel trasporto pubblico, dopo quelli recenti per il personale sanitario.