SIMONA BALLATORE
Cronaca

In Lombardia un adolescente su due è stato vittima di bullismo. In troppi si sentono soli

È il quadro che emerge da un’indagine di Terre des Hommes, uno su due teme l’isolamento sociale

Bullismo

Milano - Un adolescente su due, in Lombardia, è stato vittima di bullismo a scuola, nell’ambiente sportivo, negli spazi pubblici. "È sempre più presente, come la paura del cyberbullismo (66%), che spesso e volentieri non viene ascoltata e raccolta dagli educatori, dal mondo scolastico e degli adulti", sottolinea Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes Italia, mostrando gli ultimi dati dell"Osservatorio indifesa", realizzato insieme a OneDay, con l’aiuto di ScuolaZoo e delle sue community. Sono stati coinvolti più di 1.700 ragazzi e ragazze dai 14 ai 26 anni in tutta Italia e l’indagine quest’anno è stata ampliata attraverso un sondaggio sui profili Instagram OneDay e ScuolaZoo.

Sette adolescenti su dieci non si sentono sicuri a navigare nel web. Ragazzi terrorizzati dal revenge porn (il 60% e la percentuale sale di 10 punti fra le ragazze), ma anche dal furto di identità (40,7%) e dall’alienazione dalla vita reale (lo dichiara il 39% del campione). Giovani sempre più soli: il 45,8% degli intervistati lombardi teme l’isolamento sociale, il 36,6% ha paura di soffrire di depressione, il 24,3% di solitudine. Ancora di più rispetto al dato nazionale (22%). "L’88% dei ragazzi dice di sentirsi molto solo – spiega Ferrara –: anche la paura che la rete li porti ad alienarsi è più marcata. La dieta mediatica alla quale sono stati costretti ha aumentato il carico ansiogeno, il timore di perdere relazioni. Non dimentichiamoci che la Lombardia è la regione che ha sofferto di più la pandemia, pagando in termini di vite umane, ma anche di lockdown e restrizioni". 

Questi dati però non vanno letti solo in chiave drammatica per Terre des Hommes: "Testimoniano anche che siamo di fronte a una generazione capace di raccontare bullismo e cyberbullismo – evidenzia il direttore –: sanno dare un nome e un volto a difficoltà psichiche e a implicazioni sulla salute mentale. Hanno il coraggio di chiedere aiuto. C’è consapevolezza e coscienza di una vulnerabilità: il 90% degli intervistati chiede l’aiuto di uno psicologo inserito nella quotidianità, sportelli nelle scuole. Agli adulti il compito di ascoltare e cogliere questo disagio". Sono i ragazzi stessi a chiedere anche corsi di educazione all’emotività e oltre l’80% vorrebbe rafforzare le competenze "giuridiche" per padroneggiare la rete senza paura.