Milano, 19 luglio 2018 - Un'inaugurazione condita da polemiche. Ieri ha aperto lo sportello che ancora non c’era, il primo in Italia dedicato ai ciclo-fattorini. Il Rider Point, in viale D’Annunzio 15, è dedicato all’ascolto e alla consulenza sui temi della sicurezza stradale e dei diritti del lavoro. Lo sportello, dentro il Centro comunale per l’impiego, sarà accessibile il mercoledì e il giovedì, dalle 9.30 alle 12: «Un canale di accesso privilegiato per i servizi pubblici di accompagnamento al lavoro e formazione, non uno sportello per le tutele sindacali» ha commentato l’assessore alle Politiche per il lavoro, Cristina Tajani.
Una frecciatina a Massimo Bonini, segretario generale della Cgil di Milano che, insieme alla Uil, ha disertato la presentazione dell’iniziativa, accusando il Comune prima di «fare consulenza su materia sindacale» poi «di andare avanti per la sua strada». Accuse rispedite al mitttente dall’assessore: «Non si sovrapporrà agli sportelli dei sindacati». Cosa offrirà allora Rider Point? Informazione sui contratti, come l’apertura di una partita Iva, o sui corsi di italiano per stranieri. E, a partire da settembre, ci saranno anche «percorsi formativi per svolgere questa attività lavorativa nel rispetto della sicurezza stradale e personale». Come le dotazioni necessarie al lavoratore, dall’uso di caschi omologati e indumenti rifrangenti alla conoscenza delle basilari norme igienico sanitarie per il trasporto degli alimenti. Sempre in mattinata e nella stessa sede, si è svolto il primo tavolo territoriale sui rider al quale hanno partecipato i rappresentanti dell’amministrazione, dei sindacati, delle associazioni di categoria. E anche alcune piattaforme di food delivery, in particolare Foodora, Glovo e Bacchetteforchette, a cui si aggiungeranno altre da settembre. «Abbiamo richiamato le piattaforme presenti a fare la loro parte, con impegni concreti e risorse necessarie a partire da prevenzione, salute, sicurezza e formazione. È stato ribadito il tema della necessità di contrattualizzare questi lavoratori al fine di garantire loro diritti e tutele» è la nota congiunta diffusa dai sindacati al termine. Il tavolo era aperto anche alle reti del delivery non organizzate. Per il segretario generale di Confcommercio Milano, Marco Barbieri, «un obiettivo Milano lo può raggiungere solo se intorno al tavolo vengono messe le parti sociali rappresentative. Le organizzazioni non rappresentative è meglio che stiano fuori».