REDAZIONE MILANO

Rider, scattano i controlli sul contratto di lavoro

Circolare dell’Ispettorato: verificare compensi minimi orari e rispetto del divieto di cottimo

L’assenza di un guadagno fisso e di una stabilità lavorativa, "mancanza di assistenza da parte delle piattaforme", il timore di contagiarsi durante le consegne. Problemi quotidiani raccontati dai rider che ieri si sono radunati in piazza XXIV Maggio, nella giornata di mobilitazione nazionale che nel capoluogo lombardo ha visto in campo il collettivo Deliverance Milano e i sindacati Nidil-Cgil e Uiltucs. Una categoria di lavoratori che, con la parziale chiusura di bar e ristoranti, torna a chiedere tutele e protezioni. Una protesta contro il contratto di lavoro frutto dell’accordo siglato dall’associazione di categoria Assodelivery e il sindacato Ugl.

Un testo presentato come un miglioramento delle condizioni che però, secondo gli altri sindacati, nasconde cottimo e sfruttamento. "Si tratta di una mossa per scavalcare il tavolo con il ministero – spiega Mario Grasso (Uiltucs) – e per lasciare immutata la situazione". Intanto, proprio sulla base delle recenti norme che regolano “collaborazioni organizzate dal committente e tutele del lavoro tramite piattaforme“, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ieri ha diramato una circolare agli enti territoriali incaricati dei controlli, fra cui Inps, Inail e carabinieri: "Si dovrà accertare, a partire dal 3 novembre, se esiste un contratto collettivo applicato dal committente e se questo contratto sia idoneo (in quanto sottoscritto dai soggetti dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale), a superare il divieto di cottimo e la garanzia di un compenso minimo orario parametrato sui minimi dei contratti di settori affini". E "in assenza di un contratto idoneo saranno quindi applicabili i minimi tabellari stabiliti" dal contratto della logistica.