Milano - Non immaginatevi una tenera signora con in borsa le caramelle. Altro che dolcetti: con sé ha le sue radioline "vintage" per ascoltare la musica. E guai a interromperla, mentre è assorta tra le melodie. Ma sotto la scorza un po’ ruvida si nasconde un cuore grande: da un anno Rosalba Castoldi, settantacinquenne del quartiere Barona, regala peluche e giocattoli ai bambini (ma anche agli adulti e ai cagnolini), lasciandoli sulle panchine del Parco Andrea Campagna, dal lato di via Campari. Mattina e sera si presenta con buste piene di pupazzi che poi sparpaglia sulle panchine, "a disposizione – dice – di chi vorrà adottarli". Ieri pomeriggio, due bimbe sono rimaste stregate da un tigrotto e da un orso giganti quasi più alti di loro. "Davvero possiamo prenderli?", hanno domandato. E alla risposta affermativa della signora, quasi incredule, sorridenti li hanno afferrati per poi correre verso le mamme a mostrare quei regali inaspettati. Da quando Rosalba entra nel parco carica dei suoi doni è come se in quell’angolo del quartiere Barona fosse sempre Natale. "Nell’arco di un anno – rivela – avrò regalato almeno 150 peluche. Oltre ai giochi. Dalle costruzioni alle mini stoviglie".

Ma dove si rifornisce? "Ho tantissimo materiale che ho raccolto negli anni: ne vendo una parte ai mercatini dell’usato, in conto vendita (e questo mi serve per arrotondare la pensione) ma ne ne resta moltissimo, che ho deciso di donare per rendere felici le persone. Ma anche per promuovere le pratiche del riciclo: gli oggetti non devono riempire le discariche ma possono essere donati. Soprattutto i pupazzi e i giochi. Tante persone, sapendo di questa mia passione, mi portano a loro volta gli oggetti che non utilizzano più. E io li rimetto in sesto". Se le capita di trovare per terra una bambola o un animale di pezza “orfani“ non resiste: "Li raccolgo e li ripulisco per dare loro nuova vita". Tiene a precisare che "tutto ciò che io lascio sulle panchine è stato prima lavato e disinfettato da me. È importante dirlo, soprattutto in questo tempo post pandemia, perché alcune mamme (comprensibilmente) dicono ai loro bambini di non toccare questi giocattoli. Voglio dire loro che con questi miei peluche possono stare tranquille".
La signora Castoldi è nata a Milano nel quartiere di Porta Romana "su un motocarro – racconta –, perché mio padre era meccanico e mia madre era con lui quando ha avuto le doglie". Ha lavorato per tanti anni come segretaria d’azienda "ma all’età di 46 anni – continua – mi sono licenziata perché non mi piaceva l’ambiente. Avevo avuto uno screzio, così me ne sono andata. Non mi sono mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno nella mia vita". Allora ha iniziato a lavorare nel mondo del commercio, "cominciando a vendere degli oggetti in un mercatino. È diventata la mia passione. Con gli anni, il materiale si è accumulato. Oggi non gestisco più alcun banchetto però porto degli oggetti in conto vendita, in un’attività del Giambellino". Metodo tradizionale. "La tecnologia? Non la uso. Non ho mai venduto nulla on line e non ho neppure internet sul cellulare. Ma non mi affascina per nulla il mondo digitale: io preferisco incontrare le persone, vedere, sentire e toccare". Vestita elegante, con braccialetti e collane, si definisce "amante del bello".
Ed è convinta che non sia mai troppo tardi per innamorarsi: "Io sono stata sposata ma oggi sono sola e ho una figlia che non vedo mai. Vorrei trovare la mia anima gemella. Di me dicono che sono come un cane che abbaia ma non morde. Ho un carattere difficile ma per gli altri non mi risparmio". E basta vederla all’opera, mentre sistema i pupazzi nel parco. Contenta, quando vede i bimbi allontanarsi con i suoi doni. Per tanto tempo la gente si è domandata chi fosse la "persona misteriosa" che due volte al giorno posava i giochi nel parco, come una fatina buona. Il mistero è stato svelato da Mauro Del Vecchio, amico di Rosalba, che ha scritto di lei e della sua iniziativa sulla pagina Facebook della social street “Sei della Barona se...“.