GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Emergenza rifiuti in Via Baroni, esposto in procura / VIDEO

I residenti ricorrono alle vie legali

Via Baroni, emergenza rifiuti

Milano, 11 luglio 2019 - I residenti di via Costantino Baroni sono pronti alle vie legali. Nei prossimi giorni sarà presentato un esposto alla procura di Milano per denunciare il venir meno dei presupposti necessari alla tutela dell’igiene e della salute pubblica. Una scelta dettata dall’esasperazione, quella di andare in tribunale. Al centro dell’esposto c’è infatti il problema dei rifiuti che si accumulano quotidianamente da mesi non solo nei cortili dei palazzi popolari, ma anche lungo i marciapiedi. Nel mirino ci sono tutte le istituzioni che hanno competenze in merito: Aler, che gestisce i caseggiati, Amsa e il Comune di Milano.

Il problema è il seguente: tra il civico 120 e il civico 200 di via Baroni non ci sono spazi e locali sufficienti dove conferire la spazzatura prodotta dai circa 4mila inquilini che vi abitano. Da qui i cumuli di rifiuti nei cortili e lungo i marciapiedi. A complicare la situazione ci si mette il caldo, che non fa che acuire il cattivo odore. Ma i residenti denunciano anche la sempre più frequente presenza di insetti. Il 28 giugno in quartiere si è tenuto un vertice tra Aler ed Amsa, vertice innescato dalla lettera inviata ad entrambe le aziende da Carmela Rozza, consigliera regionale del Pd. Dopo quella riunione in quartiere ci si aspettava che venissero presi provvedimenti urgenti per tamponare l’emegenza ma così non è stato. «Non abbiamo avuto alcun riscontro – spiega Antonella Musella, coordinatrice della social street del Gratosoglio –. Non è stato installato nemmeno un cassonetto in più: è così difficile collocare bidoni per ogni caseggiato che ne è privo e garantire decoro, igiene e salute ai cittadini? Complice questo caldo, l’odore dei rifiuti putrefatti è insostenibile e mosche, insetti e piccioni la fanno da padrone». Da qui la decisione: «All’inizio della prossima settimana – fa sapere Musella – presenteremo un esposto in procura: questa situazione va avanti da troppo tempo nel disinteresse di tutti». Dura anche la Rozza: «Il problema è che Aler e la Regione non hanno organizzato i luoghi di raccolta, necessari perché in quegli stabili i vani dedicati ai rifiuti sono in condizioni pietose, con le canne di scorrimento per l’immondizia aperte: una cosa folle, incompatibile con qualsiasi raccolta differenziata. Amsa ha già rafforzato la raccolta, ma quanto dovrà attendere ancora per sapere da Aler dove posizionare i bidoni per la differenziata? La Lega non faccia pagare agli inquilini delle case popolari la propria incapacità».

In serata interviene Marco Granelli, assessore comunale all’Ambiente: «È urgente potenziare e meglio organizzare la raccolta dei rifiuti nel quartiere per far fronte al degrado di oggi. Amsa ha potenziato gli interventi e ha anche dato immediata disponibilità a fornire ad Aler almeno altri 20 contenitori per rinforzare e ordinare la raccolta. Attendiamo attuazione da parte di Aler». A rispondere è Stefano Bolognini, assessore regionale alle Politiche abitative: «Il problema dei rifiuti in via Baroni si deve soprattutto all’inciviltà di molte persone, non tutte residenti in quartiere. Aler e Amsa stanno provvedendo al posizionamento di nuovi cassonetti e ad una campagna di sensibilizzazione multilingue per incoraggiare i cittadini a comportarsi in modo corretto. Inoltre abbiamo chiesto un maggiore presidio della polizia locale sia in termini sanzionatori sia in termini preventivi. I nuovi cassonetti arriveranno entro un mese».