Milano, 15 marzo 2024 – A due giorni dalle perquisizioni e dai sequestri di pc e telefoni sui quali, dopo la copia forense che verrà fatta a fine mese alla presenza dei legali degli indagati (Studio Bonelli Erede), saranno rintracciate mail, chat e documenti archiviati, si fa più chiara la strada seguita nell’indagine della Procura che ora punta i fari sui possibili "nuovi soci arabi".
Tra i possibili motivi per i quali, secondo le ipotesi degli investigatori, Elliott avrebbe deciso di mantenere il controllo del Milan, dopo aver venduto sulla carta il club a RedBird, ci potrebbe essere anche la volontà di ricapitalizzare, cioè di fare entrare nuovi soci investitori, tenendo conto, poi, che il fondo di Paul Singer incassa interessi al 7% sul finanziamento da 560 milioni di euro concesso al "compratore", cioè al fondo di Gerry Cardinale.
Conflitto di interesse
Da un lato, dunque, come indicato nel decreto di perquisizione eseguito martedì nell’inchiesta, Elliott, che controllerebbe già la squadra del Lille in Francia, grazie a questo meccanismo gestirebbe in "conflitto di interesse" rispetto ai regolamenti Uefa e in modo occulto anche il Milan. Dall’altro lato, sebbene non compaia formalmente come reale proprietario del club rossonero, avrebbe comunque un guadagno da una probabile ricapitalizzazione della società, con l’ingresso di nuovi soci.
Il "nuovo investitore", infatti, si legge in un documento acquisito nell’inchiesta dei pm Giovanni Polizzi, Giovanna Cavalleri e del Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf, cioè l’"Ac Milan Investor Presentation", entrerebbe "nella proprietà" con il 41,7% acquistando l’80% del finanziamento del venditore, ossia quello concesso da Elliott a RedBird e su cui quest’ultima paga alti interessi.
In sostanza, in questo modo, Elliott continuerebbe a gestire la società e a guadagnare sulla ricapitalizzazione, stando almeno alla ipotesi investigativa. A fine mese con gli accertamenti tecnici sui device potrebbero uscire altri elementi a completare il quadro, e l’indagine potrebbe approfondire anche altre ipotesi di reato. Per ora il perimetro dell’inchiesta resta quello indicato nel decreto di perquisizione.
I difensori, allo stato, non hanno fatto ricorso contro i sequestri di due giorni fa, ma hanno ancora poco più di una settimana di tempo per presentare istanza al Riesame. Non sono previsti, al momento, interrogatori o audizioni di testimoni e la Figc non ha ancora presentato richiesta formale di atti alla Procura milanese.