SIMONA BALLATORE
Cronaca

Rigenerazione urbana. Gli atenei fanno scuola. Campus più green ricerca e nuovi profili

Croci (Bocconi): "Uniamo le competenze per formare i professionisti". Un corso sotto l’ala di Musa per misurare politiche e modelli di business. La sfida degli scali ferroviari e del verde: "Produrre valore sociale".

Rigenerazione urbana. Gli atenei fanno scuola. Campus più green ricerca e nuovi profili

Rigenerazione urbana. Gli atenei fanno scuola. Campus più green ricerca e nuovi profili

Campus che diventano laboratori a cielo aperto per testare le risorse geotermiche e costruire strutture a “zero emissioni”. Università che uniscono forze e competenze per fare ricerca. "Su sostenibilità e rigenerazione urbana le università stanno facendo scuola", conferma Edoardo Croci, direttore del Sur Lab di Bocconi, l’ateneo che insieme a Bicocca, Politecnico e Statale ha dato vita a Musa, l’ecosistema della ricerca finanziato con fondi Pnrr. È sotto la sua ala che nasce una masterclass su “Rigenerazione urbana: innovazione dei modelli e misurazione degli impatti”. Il prossimo incontro è in programma domani: "Valutare e governare i rischi nella gestione degli asset immobiliari".

A scuola di rigenerazione urbana. Perché?

"Per colmare quella che è sentita da parte degli operatori come una lacuna: ovvero l’aspetto legato alla misurazione, alla valutazione e all’innovazione nei modelli di business e nelle politiche. Sul tema della rigenerazione urbana ci sono competenze diffuse che le università promuovono. Cerchiamo di fare sintesi e analizziamo le condizioni per cui i processi di rigenerazione urbana producano crescita di valore e di benessere sociale, non solo quindi valore immobiliare, ma benefici per la collettività".

Chi partecipa?

"Professionisti come architetti, ingegneri o sviluppatori immobiliari, ma anche la parte pubblica e gli studenti: l’audience è diversificata. Ci sono competenze non facili da trovare ma molto richieste dal mercato".

Dall’osservatorio del Sur Lab, qual è la situazione?

"È il nostro quarto anno di attività, abbiamo prodotto molta ricerca. Ogni anno c’è un focus, l’ultimo presentato è sulla gestione del verde urbano, al centro di molti progetti di rigenerazione urbana: dà una serie di vantaggi e benefici legati all’aspetto ricreativo, paesaggistico, ma ha anche l’effetto di assorbimento delle piogge intense e un impatto sulla qualità della vita che è misurabile economicamente".

E com’è messa Milano?

"Abbiamo diversi modelli, parchi gestiti da soggetti privati, come la Biblioteca degli alberi e a parchi gestiti da sviluppatori e associazioni come Italia Nostra per il Bosco in città e il Parco delle cave. Anche le aiuole sono curate in modo sponsorizzato. Analizziamo casi da tutto il mondo e capiamo la loro replicabilità".

È in atto una nuova riconversione di aree che devono trovare una nuova vocazione?

"Ci sono state diverse ondate di riutilizzo di spazi abbandonati: la deindustrializzazione ha liberato tante aree, gran parte sono state riconvertite. Ne rimangono alcune importanti come le Falck a Sesto o gli scali ferroviari. Spazi liberati da cambiamenti nell’anima della città, dalla sua economia. È la sfida vera in corso. Non si può pensare alla città come un organismo immobile. Va conservato ciò che ha valore storico-culturale e funzionale e bisogna rigenerare quello che non risponde più alle esigenze e non ha valore storico. Gli aspetti chiave, sui quali può contribuire un’università come Bocconi, sono ricerca e formazione, far sì che vi siano conoscenze sofisticate tecnico-giuridiche ed economiche per capire come realizzare interventi e forme di collaborazione tra soggetti pubblici e privati che generino valore sociale".

In un periodo complesso dal punto di vista urbanistico.

"Le ultime vicende milanesi hanno mostrato la criticità di interpretazioni giuridiche diverse che stanno interessando il tema dello sviluppo immobiliare. Avere una conoscenza piena, non solo dal punto di vista giuridico e tecnico, dà la capacità di valutare i benefici di progetti di rigenerazione urbana. Sono richieste competenze evolute".