MONICA AUTUNNO
Cronaca

Rilancio di Cascina Triulza. Prima il restauro, poi lo stop. Obiettivo: un nuovo bando

Melzo, dopo la messa in sicurezza e il tentativo di affidamento in gestione si riparte "Occorre un operatore disposto a sborsare 2-3 milioni di euro per i lavori".

Il complesso è stato parzialmente restaurato tre anni fa C’è il timore che il tempo possa accelerare il degrado

Il complesso è stato parzialmente restaurato tre anni fa C’è il timore che il tempo possa accelerare il degrado

Cascina Triulza, il restauro tre anni fa e poi il sogno interrotto della rinascita. Ora si mira a un nuovo bando di gestione: "Ma considerato ciò che è successo due anni fa - così il sindaco - dobbiamo muoverci con cautela. È uno dei nostri obiettivi per i prossimi mesi". Intanto, il magnifico complesso che fu sede del primo opificio Galbani in città, e che è stato messo in sicurezza e parzialmente restaurato con compensazioni Teem tre anni fa, rimane sotto sigillo. Il timore: quello che il tempo possa accelerare il degrado vanificando il lavoro, specializzato, delle maestranze autrici della ristrutturazione. "Per ora no - così Antonio Fusè - . Il complesso viene monitorato, non ci sono problemi. Semmai c’è un rischio sicurezza, abbiamo già avuto delle intrusioni di abusivi non molto tempo fa".

Risale al Natale del 2022 il naufragio dell’unico tentativo di affidamento in gestione dello stabile da poco restaurato, con un progetto di housing sociale affidato su carta a un’associazione locale. Ma l’operatore, il Gruppo Missionario Le Formiche, si tirò indietro. Ingenti i costi per completare il restauro e adeguare gli spazi al futuro, impossibile esaudire la richiesta, allora avanzata al Comune, di prolungare i tempi dell’affidamento. Tutto da rifare. Ma da allora, tutto fermo. "Il fatto che non vi siano stati passi avanti non significa che non si stia lavorando - così il borgomastro - . Ma inutile girarci intorno, l’operazione è imponente. Intanto occorre un operatore che sia disposto a mettere, per il completamento dei lavori, come minimo due o tre milioni di euro. E ci vuole una riflessione alla base, per intercettare degli interessi, e procedere da subito su un binario sicuro". Il complesso, per decenni abbandonato, era stato riportato a nuova vita grazie ai fondi di compensazione di Tangenziale Est Esterna, circa 3 milioni di euro assegnati all’intervento nel 2015. Del progetto di risanamento si era occupata una équipe del Politecnico di Milano. I lavori avevano consentito di recuperare il complesso e ridare luce a un edificio di grande valore storico: qui, a fine Ottocento, aveva fatto ingresso come affittuario Egidio Galbani, giovane casaro proveniente dalla Valsassina. Il sogno? Quello di realizzare nella cascina ristrutturata, insieme ad altre attività, un museo permanente sulla storia della Galbani a Melzo.