FABRIZIO
Cronaca

Rimboccarsi le maniche

In tempi di guerre e allarmi sicurezza, i milanesi si rimboccano le maniche e ripuliscono le strade dal fango, con orgoglio e silenzio. Un esempio di come la città si rialzi dalle vergogne neonaziste, con pennello e vernice.

Lucidi

Per fortuna, in questi tempi difficili di guerre e allarmi sicurezza, dove è spesso più comodo e proficuo in termini di like registrare l’ormai classica denuncia social per urlare “Governo ladro“ (che sia quello di Roma o di Milano, poco importa, basta urlare) piuttosto che cercare di essere costruttivi, c’è ancora chi si rimbocca le maniche. Come i milanesi che vedete nella foto di fianco: sommersi dal fango, ancora una volta, pronunciano sì verità sacrosante. Protestano, anche. D’altronde è impossibile non rendersi conto come la progredita e hi-tech Milano sia scossa dalle fondamenta ogni volta che cade la pioggia. Ma poi, in silenzio, prendono in mano la pala e ripuliscono tutto. Come la vicina di casa dell’insegnante ebrea ha preso pennello e vernice passando una mano di bianco candido su nere vergogne neonaziste. Con l’orgoglio del silenzio e delle cose ben fatte. Alla milanese.