MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Biglietto Atm, modello Londra allo studio per minimizzare il rincaro

Le ipotesi sulle fasce: dal centro alla cerchia 90-91, e da lì fino ai confini cittadini. Oppure Milano divisa in tre

OPZIONE CREATIVA Il Comune sta analizzando una serie di soluzioni per evitare di aumentare il biglietto l’anno prossimo

Milano, 30 aprile 2018 - Milano come Londra o come Monaco di Baviera. Il sindaco Giuseppe Sala, nell’intervista al Giorno, ha parlato di «un’opzione creativa» per minimizzare il probabile aumento da 1,5 a 2 euro del biglietto Atm a partire dal 2019: il sistema dei «cerchi concentrici» per il calcolo delle tariffe del trasporto pubblico. Lo stesso sistema in uso nella metropoli inglese e nella città tedesca. L’assessore comunale ai Trasporti Marco Granelli spiega che «l’Agenzia Tpl e l’Amat sono già al lavoro su questa opzione. Lo studio finale, con le simulazioni economiche, sarà pronto a giugno». Intanto circolano già un paio di opzioni su come Milano potrebbe essere divisa. La prima ipotesi prevede tre fasce. Prima fascia: dal centro fino alla cerchia filoviaria della 90-91. Seconda fascia: dalla cerchia della 90-91 fino ai confini di Milano. Terza fascia: dai confini di Milano fino ai Comuni raggiunti dalla metropolitana. La seconda opzione, invece, prevede tre fasce cittadine: dal centro alla Cerchia dei Bastioni, dalla Cerchia dei Bastioni alla Cerchia della 90-91 e dalla Cerchia della 90-91 fino a confini di Milano e hinterland.

Granelli, nel frattempo, analizza così i sistemi presenti nelle città sopra citate: «Londra è un punto di riferimento, ma ha un’altra dimensione rispetto a Milano sia a livello di estensione territoriale sia per il numero di linee metropolitane. Monaco, invece, è una città più compatibile con Milano. Tutti e due i modelli, in ogni caso, sono basati sui cerchi concentrici. Più cerchi attraversi, più paghi. La logica è differenziare il costo del biglietto a seconda della distanza percorsa, con abbonamenti diversi a seconda del tragitto percorso quotidianamente. In entrambe le città c’è una grande differenza di prezzo per tragitto percorso tra il biglietto, caro, e l’abbonamento, vantaggioso». A Londra esiste una tessera pensata proprio per il sistema a cerchi concentrici, la Oyster Card. A Milano cosa succederebbe? «Una card simile – replica Granelli – è un’opzione che stiamo prendendo in considerazione. Anche perché con la bigliettazione elettronica, al via dal 2019, una tessera del genere potrebbe essere utilizzata anche a Milano». L’assessore cita pure un altro esempio, italiano stavolta: «Una card simile è utilizzata nella Provincia di Trento e prevede sconti per chi utilizza di più i mezzi».

Un dubbio, intanto, sorge spontaneo: il sistema dei cerchi concentrici non rischia di penalizzare chi parte dall’hinterland in metrò e deve raggiungere il centro di Milano, cioè molti pendolari? «No – replica Granelli –. Ora il Sitam (il Sistema integrato tariffario area milanese, ndr) ha dei grossi salti di prezzo, salti che noi vogliamo evitare. Ad esempio, se passi dalla fermata M1 di Sesto Marelli a quella di Sesto Fs (o da quella di Molino Dorino a quella di Rho-Fiera) passi da 1,5 euro a 2,5 euro di prezzo del biglietto Atm. Con il sistema dei cerchi concentrici, invece, si eviterebbero salti di prezzo del genere in quella parte di territorio tra i confini della città e l’hinterland e si eviterebbe anche che un pendolare arrivi in auto fino a Sesto Marelli o a Molino Dorino per risparmiare sul prezzo del biglietto. Con cerchi del genere avrebbe un vantaggio anche chi abita in un Comune dell’hinterland e lavora nella periferia di Milano». La conclusione dell’assessore è la seguente: «Noi vogliamo diminuire il gap di prezzo per gli utenti del trasporto pubblico che arrivano da fuori Milano, non aumentarlo».