MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Milanosport, scoppia la grana Iva: rincari del 12% sui corsi di nuoto

L’ Agenzia delle Entrate ha imposto l’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto alla Spa comunale. La presidente Volpe: "Sconto del 10% agli utenti per attenuare l’aumento delle tariffe"

Corsi di nuoto in piscina

Corsi di nuoto in piscina

Milano – Il rincaro è del 12% sui corsi di nuoto delle piscine di Milanosport, la società che gestisce gli impianti sportivi comunali. Un +12% che è il risultato finale dell’applicazione dell’Iva al 22% che l’Agenzia delle Entrate ha, di fatto, imposto a Milanosport ad agosto, e dello sconto del 10% che la Spa controllata da Palazzo Marino ha deciso di applicare ai propri utenti per attenuare un po’ l’aumento dei prezzi provocato dall’effetto Iva.

Il tema della tariffe dei corsi di Milanosport è stato affrontato ieri durante la commissione Sport-Olimpiadi-Partecipate del Comune. La presidente di Milanosport Rosanna Volpe ha spiegato che fino allo scorso agosto la Spa comunale non aveva mai applicato l’Iva al 22% sui suoi corsi ma che un interpello dell’Agenzia delle Entrate l’ha costretta ad applicarla a partire dallo scorso 23 agosto, quando, dopo una breve sospensione del sistema online di vendita dei corsi di nuoto, il sito Internet è stato riaperto con le nuove tariffe aumentate del 12%. Non solo. "Milanosport procederà con un ravvedimento operoso dal 28 luglio 2022 al 31 dicembre 2022 e dal 1° agosto 2023 alla metà di agosto. In questo modo potremo contenere interessi e sanzioni", aggiunge Volpe, la quale spera che "dal 1° gennaio 2025 l’Italia possa applicare la direttiva europea che prevede l’Iva al 5% e non al 22% per i corsi simili a quelli di Milanosport".

Il direttore generale di Milanosport Lorenzo Lamperti, intanto, specifica che lo sconto del 10% agli utenti costerà "qualche decina di migliaia di euro a Milanosport" e afferma che "la vendita dei corsi di nuoto, che inizieranno il 25 settembre, procede bene", nonostante il rincaro del 12%. Il presidente della commissione Olimpiadi Alessandro Giungi e la numero uno della commissione Sport Angelica Vasile commentano che "è molto apprezzabile e condivisibile lo sforzo di Milanosport di aumentare solo del 12% il costo dei corsi, facendosi carico del resto dell’aumento Iva. Ma resta lo sconforto per un aumento determinato da una interpretazione data dall’agenzia delle entrate che, come visto, contraddice una precedente del 2000 e che è ritenuta giuridicamente sbagliata dal parere dell’importantissimo studio legale tributario cui si è rivolta Milanosport. Quello che poi lascia ancora più sconcertati è la richiesta dell’Agenzia delle Entrate a Milanosport di provvedere a pagare tutta l’Iva al 22% dal 2000. Ciò obbligherebbe Milanosport a un enorme sforzo economico, ancora in fase di precisazione, che però riguarderebbe un periodo in cui, come detto, era stata la stessa Agenzia delle Entrate a ritenerlo non dovuto. Quello che poi lascia esterrefatti è come questa maggioranza di governo abbia bocciato l’emendamento presentato nell’ultima legge di bilancio per esentare realtà analoghe a Milanosport dal far pagare l’Iva sui corsi".

I due presidenti di commissione e consiglieri del Partito democratico aggiungono che "è inspiegabile che il Governo non abbia ancora provveduto a recepire la direttiva Ue che prevede un’aliquota Iva al 5% per corsi analoghi a quelli organizzati da Milanosport. Continueremo a monitorare questa situazione confrontandoci con Comune e società partecipata e depositando un atto di indirizzo in Consiglio comunale per sollecitare Governo e Parlamento a cancellare espressamente l’Iva su corsi sportivi analoghi a quelli organizzati da Milanosport".