REDAZIONE MILANO

Rischia dieci anni il terrorista sestese

La Digos ha analizzato il cellulare del 49enne egiziano trovando video e foto dell’Isis postati su Telegram.

Rischia dieci anni il terrorista sestese

Mohamed Nosair, 49 anni, è accusato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo in un processo davanti alla Corte di Assise di Monza

"Nella chat di Telegram postava, anche in gruppi di centinaia di persone, audio e foto di propaganda sulla Sharia, video di attentati e decapitazioni, dispacci Isis su vittime militari e civili, con l’obiettivo di contrastare la religione cristiana". Per questo materiale trovato sul suo smartphone rischia fino a 10 anni di reclusione Mohamed Nosair, 49 anni, egiziano naturalizzato italiano residente a Sesto, imputato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo nel processo davanti alla Corte di Assise di Monza. Con lui lo scorso ottobre era stato arrestato il connazionale Alaa Refaei, 44 anni, muratore residente a Monza, che ha scelto di essere processato con il rito abbreviato al tribunale di Milano. Si ritiene che i due si siano associati al gruppo terroristico dell’Isis. Refaei avrebbe anche tentato di indottrinare il figlio minorenne. Ieri a raccontare in aula i particolari emersi dall’esame del telefonino dell’imputato c’era un ispettore della Digos di Milano specializzato in antiterrorismo, che ha condotto le indagini coordinate dal pm milanese Alessandro Gobbis secondo cui tra i due arrestati c’è stata "condivisione di video violenti, visualizzati da varie utenze di cui molte collocate in Nazioni del Medioriente".

"Tra i video postati c’è quello di una suora italiana operativa da 60 anni in una comunità religiosa in Mozambico, uccisa in un attentato, e quello di una decapitazione in diretta con particolari che sono la prova che la vittima era viva", ha spiegato l’ispettore. Secondo l’accusa gli imputati erano "estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo digitale per conto dell’Isis". Accuse negate dai due egiziani. "Sono solo leoni da tastiera", sostengono i loro legali. Si torna in aula a ottobre. Ste.Tot.