La storica sede di Afol metropolitana - Centro di formazione professionale di Cesate, rischia di chiudere e 274 studenti potrebbero non avere più una scuola. Il sindaco di centrodestra Roberto Vumbaca non risponde all’interrogazione presentata in consiglio comunale dal gruppo “Cesate Insieme“ e nemmeno alla stampa. Alla richiesta di chiarimenti ha risposto "non replico".
Ma vediamo i fatti. Da alcune settimane circolano voci secondo le quali alla scadenza contrattuale d’affitto di Afol metropolitana, prevista per settembre 2025, il Comune non avrebbe avuto intenzione di prorogare l’uso dell’ex scuola elementare di via Romanò, all’interno del quale c’è anche il Cfp che propone percorsi di formazione professionale nei settori dell’animazione turistico-sportiva, dell’impiantistica elettrica, dell’informatica e dei servizi d’impresa per ragazze e ragazzi dai 14 ai 18 anni. Il gruppo Cesate Insieme che siede tra i banchi dell’opposizione, nel corso dell’ultima seduta di consiglio comunale, ha chiesto "se erano vere le voci, e se corrispondevano al vero gli intendimenti del sindaco riportati sui giornali locali – si legge in un comunicato stampa –. Inoltre si richiedeva di sapere se esistessero, attualmente, alternative credibili di spostamento in altri luoghi per garantire la continuità scolastica ed educativa ai ragazzi".
Di questi 274 ragazzi ben 50 sono diversamente abili e tutti rischiano di non poter concludere il proprio percorso scolastico e formativo a Cesate. Il sindaco non ha risposto, o meglio, avrebbe provato a dare la responsabilità ad altri. "Chi fosse curioso e volesse verificare può rivedere lo streaming del consiglio comunale – aggiungono gli esponenti della lista di centrosinistra –. A noi pare la solita posizione pilatesca e furbettina, che questa volta rischia di gettare nel caos quasi 300 studenti e le loro famiglie. Siamo di fronte a una scelta scellerata e incomprensibile. Per quello che ci riguarda noi ci muoveremo, e chiederemo ai diretti interessati di muoversi con noi, per ricercare soluzioni credibili che salvaguardino gli studenti e le loro famiglie".
Roberta Rampini