Milano, 26 novembre 2018 - Venti ragazzi si fronteggiano in strada. Volano pietre e cocci di bottiglia. Tutt’intorno si crea il vuoto, alle dieci di sera piazzale Cadorna si trasforma in un ring senza spettatori, in fuga terrorizzati (anche se nessuno chiamerà il 112 per dare l’allarme): alla fine, gli investigatori riusciranno a denunciare cinque giovanissimi, quattro senegalesi di età compresa tra 16 e 19 anni e un 16enne nato a Parma da genitori stranieri (l’unico indagato in stato di irreperibilità perché fuggito dopo aver consegnato i documenti).
Sono le 22 di sabato, e tutto nasce da una banale discussione poi degenerata in un folle «tutti contro tutti». Il diverbio inizia sulle scale esterne della metropolitana e prosegue in superficie. I primi ad accorgersene sono due soldati dell’Esercito in presidio fisso per «Strade sicure», ma possono fare davvero poco, in evidente inferiorità numerica e col rischio di essere accerchiati dai litiganti, nordafricani e centrafricani. La maxi rissa coinvolge più vie del quartiere, se è vero che due carabinieri scelti della pattuglia mobile di zona della Compagnia Duomo, di ritorno in caserma, incrociano in largo d’Ancona tre giovani armati di sampietrini. Nemmeno il tempo di rendersi conto della situazione che i militari vengono avvicinati da due passanti: «Una ventina di persone si sta aggirando in zona con pietre e bottiglie di vetro in mano», riferiscono.
A quel punto, gli investigatori risalgono via Monti in macchina, superano piazza Virgilio, percorrono via Leopardi e all’incrocio con via Carducci incrociano un ragazzo, il 16enne S.H. residente in provincia di Parma, e lo fermano: in mano ha un sampietrino, che lascia subito cadere. I carabinieri iniziano le procedure di identificazione, ma a un tratto sentono urla e richieste di aiuto. Da un lato, ci sono i ragazzi che si sfidano a colpi di pietre e bottiglie; uno di loro brandisce un palo della segnaletica con un cartello di sosta vietata in cima. Dall’altro ci sono decine di persone, tutte in attesa dell’autobus alla fermata di via Carducci, che si riparano come possono e cercano di allontanarsi in fretta dal luogo della rissa.
Sono attimi di altissima tensione, il parapiglia rischia di trasformarsi in un problema di ordine pubblico. I due carabinieri non perdono la calma e cercano di individuare più persone possibile, in attesa che arrivino i colleghi del Radiomobile in ausilio: uno riesce a fermare il 16enne senegalese C.D. e il connazionale 19enne Amadou G., anche con l’aiuto dei poliziotti di una Volante; l’altro raggiunge e blocca i 18enni senegalesi Mbaye S. (con precedenti per furto) e Fall M. Portati al comando di via Fosse Ardeatine, vengono tutti denunciati per rissa aggravata, compreso il primo fermato S.H. (precedenti per furto e rapina), riuscito a fuggire dopo aver consegnato ai militari la carta d’identità. Ad atti completati, i carabinieri si sono fatti medicare per lievi contusioni a braccia, nuca e schiena: niente di grave, per fortuna.