Milano, 17 marzo 2025 – Sono stati dimessi i due feriti della maxi rissa andata in scena in via Filzi nella notte tra sabato 15 e domenica 16 marzo 2025: il più grave, il ventiduenne ivoriano I.K., rianimato dai sanitari di Areu e poi trasportato in codice rosso al Niguarda, ha riportato una prognosi di 30 giorni per la frattura di un dito e altre contusioni provocate dal violento pestaggio con calci, pugni e bastonate. Sia lui che il connazionale ventiseienne, ricoverato in codice giallo al Fatebenefratelli, hanno presentato denuncia per l'aggressione subita.

Le indagini
Gli accertamenti investigativi sono affidati ai poliziotti del commissariato Garibaldi Venezia, coordinati dal dirigente Angelo De Simone. Le indagini sono partite dall'analisi di alcuni video dei residenti del quartiere, a cominciare da quello pubblicato sul sito del Giorno, e delle immagini registrate dalle telecamere installate in strada e dal circuito interno di videosorveglianza del locale in cui ci sarebbe stato il primo litigio.
Nel bar, ha riferito il titolare agli agenti, c'era anche un fotografo, chiamato apposta per immortalare i presenti alla serata: in quegli scatti potrebbero esserci anche i volti di alcuni dei picchiatori, scappati a piedi in direzione Repubblica.

La dinamica
Stando a quanto ricostruito dai primi esiti dell'inchiesta, la rissa è scoppiata attorno alle 3.15: circa cinquanta le persone coinvolte, divise in due fazioni. Tutto sarebbe nato da un approccio del ventiduenne nei confronti di una quarantunenne italiana. Un atteggiamento che avrebbe infastidito il fidanzato della donna, che a quel punto avrebbe chiamato a raccolta gli amici per picchiare il giovane centrafricano. I.K. è stato accerchiato da una decina di uomini e massacrato di botte, anche quando si trovava già a terra e nonostante la quarantunenne abbia cercato di proteggerlo con il suo corpo. A un certo punto, è arrivato un uomo sulla quarantina, che ha portato via gli aggressori. Dopo pochi secondi, però, il raid è ricominciato.