
Ristoranti d’Italia-Gambero Rosso. Cracco re indiscusso di Milano tallonato da Oldani e Guida
di Paolo Galliani
Non è un endorsement, perché l’interessato potrebbe non averne bisogno, forte com’è di una popolarità che lui ha saggiamente gestito prendendosi le sue rivincite anche nell’alto e basso di un settore non facile come quello della ristorazione. Ma per la guida "Ristoranti d’Italia 2024" del Gambero Rosso non c’è dubbio: è Carlo Cracco l’indiscusso "numero uno" a Milano, elogiato come chef "che non si piega alla tendenza, semmai spesso la crea, ma se ne disinteressa", capace di "seguire la sua personalissima visione senza preoccuparsi di piacere a tutti". E infatti è proprio lui, il "Carlo nazionale" a prendersi, la valutazione più alta nella metropoli lombarda: 3 forchette e 93 centesimi. Per la cronaca, davanti ad un’altra star del calibro di Davide Oldani, "cuoco rinascimentale" in grado di firmare una cucina "scintillante e divertente", che con il suo D’O di Cornaredo tallona il collega con 92 centesimi, quotazione che a sua volta divide con Antonio Guida del "Seta" nella centralissima via Andegari. Un terzetto seguito da un duo di protagonisti non meno autorevoli nel mondo dell’alta cucina all’ombra della Madonnina, entrambi con l’invidiabile attribuzione delle "3 forchette con 91 centesimi": Enrico Bartolini con il suo ristorante al Mudec e Andrea Berton che presidia il suo elegante locale tra i grattacieli di Porta Nuova. Non che il resto conti poco. Sono almeno una ventina i cuochi di alta quotazione. E tra i locali che si ritagliano un loro spazio tra le pagine della guida 2024 ci sono sicuramente Anima e L’Alchimia, Acquada e Aalto, Contraste e in particolare Andrea Aprea con il suo ristorante in corso Venezia. Di assoluto prestigio anche il riconoscimento per "Trippa" e "Osteria del Treno", i soli locali della città a poter sfoggiare i "3 Gamberi" che identificano le trattorie di eccellenza. Per non parlare delle "Tre Bottiglie" assegnate "CIZ – Cantina e Cucina" di viale Premuda, considerato uno dei migliori wine bar d’Italia. E Milano domina a livello nazionale in tema di locali etnici, vantando ben 3 dei 7 ristoranti gratificati con i "Tre Mappamondi": il Gong Oriental Attitude di Corso Concordia, Iyo Experience di via Pier della Francesca e la new entry Ba Restaurant di via Sanzio. Fuori Milano a brillare nella guida del Gambero, oltre al già citato D’O di Davide Oldani, ci sono due locali di Gaggiano, l’Antica Trattoria del Gallo e Antica Magenes, quindi il Due Spade di Cernusco sul Naviglio, La Refezione di Garbagnate, i ristoranti legnanesi Koiné e Ren, la Macelleria Motta di Bellinzago e l’Enoteca dei 100 Barolo a Cologno Monzese. Da ultimo, citazione d’obbligo per il premio speciale "Tradizione Futura" assegnato a 10 chef che in Italia si stanno mettendo in mostra per capacità di reinventare i piatti del territorio proiettandoli nel tempo. Due lavorano a Milano: Guido Paternollo al Pellico 3 dell’Hotel Park Hyatt e Giacomo Lovato del Borgia di via Washington.