REDAZIONE MILANO

Ristoranti e bar, il fatturato cresce "La soluzione resta il green pass"

Aumento dell’82% in un anno "Ottimo, però non sufficiente a recuperare le perdite"

Fatturato in crescita per gli esercizi pubblici dedicati alla ristorazione. Secondo i dati forniti dall’Associazione territoriale del corsichese dell’Unione Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, "nel secondo trimestre del 2021 il fatturato della ristorazione è cresciuto del 64% rispetto al trimestre precedente e dell’82% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un ottimo risultato - ammette il segretario dell’Unione territoriale corsichese Francesco Morelli (nella foto) - ma insufficiente a recuperare le pesanti perdite subite durante il secondo trimestre del 2020".

Secondo "il nostro Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, che ha rielaborato i dati Istat, infatti, il fatturato di bar e ristoranti registrato la primavera scorsa resta inferiore del 34% a quello conseguito nel 2019. Il rimbalzo registrato nel 2021 rispetto al 2020 - spiega Morelli- è certamente viziato dai 48 giorni di chiusura forzata che sono stati imposti alle imprese del settore durante il secondo trimestre 2020". La ripresa, insomma, si vede all’orizzonte, anche se ancora lontana. Ma soprattutto, affinché si possa vedere la luce in fondo al tunnel, "il ritorno alla stagione delle misure restrittive sulle imprese deve essere scongiurato in ogni modo e lo strumento migliore per raggiungere il risultato è il green pass", afferma Morelli che incoraggia un uso più estensivo del certificato. "In questo modo, si raggiungono tre risultati: si incentiva la campagna di vaccinazione, non si penalizza la stragrande maggioranza degli italiani che hanno scelto responsabilmente di vaccinarsi e non si ferma neppure una sola impresa - ancora il segretario di Confcommercio -. Serve un cambio di passo per fare in modo che la campagna vaccinale non solo prosegua speditamente, ma serva proprio a coniugare la tutela della salute con la salvaguardia dell’economia". Morelli, che ha vissuto da vicino gli umori e le crisi dei commercianti in questo periodo di emergenza, è rigoroso: "Dopo molti mesi di sacrifici, sarebbe incomprensibile ricadere nelle maglie di nuove chiusure e restrizioni per causa di chi, dopo nove mesi di campagna vaccinale, sceglie ancora oggi liberamente di non vaccinarsi, aumentando con questa scelta individuale il rischio collettivo di assumere nuovi costosissimi provvedimenti, in termini sanitari, economici e sociali".

Fr.Gr.