Milano – Ancora caos al carcere minorile Beccaria di Milano dove nella tarda serata di oggi, sabato 31 agosto, è scoppiata l'ennesima violenta rivolta.
"I detenuti hanno appiccato il fuoco in vari locali e avrebbero tentato un’evasione di massa, raggiungendo la portineria, ultimo varco del penitenziario verso l’esterno. La polizia penitenziaria, sempre a ranghi ridotti, sta facendo del suo meglio per contenere quella che sembra una vera e propria rivolta. L’istituto al momento è cinturato dall’esterno anche dalle altre forze dell’ordine”, ha spiegato in quei minuti concitati Gennarino De Fazio, segretario generale di Uilpa Polizia Penitenziaria.
La struttura è stata subito circondata da poliziotti e carabinieri, piazzati lungo l'intero perimetro, tuttavia sarebbero almeno tre i detenuti evasi nei momenti più concitati della rivolta. Avrebbero scavalcato il muro di cinta e si sarebbero allontanati: le forze dell'ordine li stanno cercando. Un quarto è stato invece ripreso subito dopo aver superato la prima recinzione interna e fermato dalla polizia vicino a via Bisceglie.
Al Beccaria sono arrivati anche gli agenti del Reparto mobile, diversi mezzi dei vigili del fuoco e ambulanze.Stando alle prime informazioni, ci sarebbero anche alcuni detenuti lievemente feriti, sebbene poco prima di mezzanotte le ambulanze siano ancora ferme all'esterno in attesa di persone da portare eventualmente in ospedale. Gli agenti del Reparto mobile sono invece all'interno del carcere, nell'area vicino alla portineria dell'ingresso principale.
“Da troppo tempo - ha aggiunto De Fazio - le carceri, sia per adulti sia per minori, che in realtà ospitano ristretti fino a 25 anni d’età, sono letteralmente allo sbando, nell’illegalità diffusa e in balia delle conseguenze, anche violente, che ne derivano. A pagarne le spese è la polizia penitenziaria, sempre più abbandonata a se stessa dagli slogan della politica, ben lungi dall’affrontare di petto gli annosi, pesantissimi e numerosissimi problemi".
“Se è vero, com’è vero, che l’attuale esecutivo ha ereditato lo sfacelo in cui si trova il sistema penitenziario, derivante da almeno 25 anni di pressapochismo e malgoverno, è altrettanto innegabile che poco o nulla sta facendo per risollevarne le sorti. Il decretino carceri e la sua legge di conversione sono lì a dimostrarlo”, chiosa il rappresentante sindacale.