Milano, 1 settembre 2024 – Dopo una notte di tensione e disordini all’Istituto Penale per Minorenni 'Cesare Beccaria di Milano', nella mattina di domenica 1 settembre, la situazione è tornata alla normalità . Ma il bilancio è di danni ingenti alla struttura e di alcuni contusi non gravi, anche fra gli agenti, e di un detenuto ricoverato in ospedale e piantonato dalla polizia di Stato, in mancanza di operatori penitenziari. Tutti rintracciati i quattro detenuti che hanno cercato di evadere durante la rivolta, cui avrebbero preso parte tutti i 59 reclusi presenti.
La rivolta nella notte
“Dopo una notte di ordinaria follia, che, nostro malgrado, non è né un modo di dire né un luogo comune, sono da poco rientrati i gravissimi disordini in corso da ieri sera presso l'Istituto Penale per Minorenni 'Cesare Beccaria di Milano'", ha fatto sapere Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. E ha aggiunto che “grazie alla straordinaria opera delle donne e degli uomini della Polizia penitenziaria presenti e intervenuti liberi dal servizio, non ci sono state conseguenze irreparabili”. “Ma – ha proseguito – si registrano alcuni contusi non gravi, sia fra i detenuti sia fra gli agenti, un ristretto è stato ricoverato in ospedale ed è momentaneamente piantonato dalla Polizia di Stato per mancanza di operatori della Penitenziaria. Il piantonamento sarà rilevato alle 8.00 dalla Polizia penitenziaria, peraltro con agenti che hanno lavorato fino alle 5 passate, dopo meno di tre ore di riposo. Ingenti i danni alla struttura”.
Il tentativo di evasione
“Nel corso dei disordini, cui avrebbero preso parte tutti i 58 reclusi presenti, diversi hanno tentato di evadere e ben 4 sono riusciti a scavalcare il muro di cinta, ma dopo ore di ricerche sono stati tutti rintracciati all'interno del perimetro che delimita il carcere e altri uffici del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità”, ha spiegato ancora il sindacalista.
E ha sottolineato che “i quattro reclusi mancavano all'appello in quanto nascosti sui tetti, ma sempre all'interno del perimetro del penitenziario, e sono stati rintracciati dopo qualche ora. Sono state altresì rinvenute lenzuola annodate. Ingenti, inoltre, i danni alla struttura, che ci riferiscono essere ai limiti della praticabilità”.
“Il sistema va messo in sicurezza”
Quanto nuovamente accaduto a Milano, preceduto da fatti analoghi sempre al Beccaria così come al 'Ferrante Aporti' di Torino e in molti altri istituti per minorenni del Paese, fa scattare un nuovo allarme sicurezza. “È la prova provata del fallimento organizzativo e gestionale del sistema penale inframurario minorile, che fa il paio con quello per gli adulti. Urge un cambio di passo che deve essere dettato dalla politica, prim'ancora che dalle amministrazioni", ha detto De Fazio.
E ancora: “Il sistema va messo in sicurezza potenziando i presidi a partire dagli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di oltre 18 mila unità, implementando ed efficientando le strutture e riorganizzando l'intero apparato. Sarebbe peraltro il caso di ripensare la scelta di mantenere negli istituti penali per minorenni ristretti fino a 25 anni d'età. Auspichiamo che dal Ministero della Giustizia e dal Governo già in mattinata facciano sentire la loro voce con argomenti concreti e, soprattutto, che si varino misure tangibili e immediate. Temiamo, tuttavia, di dover nuovamente ascoltare i soliti ritornelli stonati con roboanti annunci vuoti di contenuto”.
I precedenti
In passato si sono già verificati altri episodi simili. Lo scorso 20 agosto alcuni agenti di Polizia penitenziaria e tre detenuti sono stati portati in ospedale per una leggera intossicazione a causa di un materasso in fiamme. Altri incendi sono stati appiccati anche nel mese di luglio quando un sono state date alle fiamme alcune lenzuola all’interno di una cella. L’intervento dei vigili del fuoco ha impedito che l’incendio divampasse e si propagasse negli altri spazi, ma ci sono stati venti intossicati. Uno degli ultimi episodi di fuga risale, invece, a giugno quando due giovani reclusi hanno tentato di scappare dall’istituto. Entrambi sono stati ripresi dopo qualche giorno.
Gli arresti e le sospensioni degli agenti
Dallo scorso aprile l’istituto penitenziario Beccaria è anche nel mirino della Procura di Milano, dopo gli arresti e le sospensioni di 21 agenti della polizia penitenziaria accusati di violenze nei confronti dei detenuti. I reati a vario titolo contestati dalla Procura della Repubblica e positivamente vagliati dal gip in relazione alle condotte degli agenti, riscontrate a partire almeno dal 2022 e reiterate nel tempo nei confronti di diversi detenuti di età minore, sono quelli di maltrattamenti in danno di minori, anche mediante omissione, aggravati dalla minorata difesa e dall'abuso di potere; concorso nel reato di tortura, anche mediante omissione, aggravato dall'abuso di potere del p.u. nonché dalla circostanza di aver commesso il fatto in danno di minori; concorso nel reato di lesioni in danno di minori, anche mediante omissione, aggravate dai motivi abietti e futili, dalla minorata difesa e dall'abuso di potere; concorso nel reato di falso ideologico ed infine una tentata violenza sessuale da parte di un agente nei confronti di un detenuto.