Alcuni agenti della Polizia penitenziaria sono rimasti intossicati dal fumo causato dal fuoco appiccato nelle celle da alcuni detenuti all'interno del carcere minorile Beccaria di Milano da dove nel pomeriggio sono evasi sette reclusi, due dei quali già presi.
Secondo il segretario generale del sindacato Sappe, Donato Capece, sarebbero diversi gli agenti e i detenuti in prenda a convulsioni e vomito per aver respirato il fumo dei materassi incendiati. Capece ha poi ricordato che tutti gli agenti reperibili sono tornati in servizio al Beccaria in queste ore di alta tensione e che sul posto ci sono vigili del fuoco, forze dell'ordine e i soccorritori del 118
Dopo la clamorosa evasione di sette detenuti (4 minorenni e 3 maggiorenni) dal carcere minorile Beccaria di Milano, e' in atto una violenta protesta nella struttura. "Alcuni degli altri detenuti hanno dato fuoco alle celle, un Reparto detentivo e' inagibile e senza luce. Sul posto sono presenti vigili del fuoco ed altre forze di Polizia a supporto della Penitenziaria", denuncia in una nota Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. "Diversi Agenti di Polizia Penitenziaria sono rimasti intossicati e la situazione e' ad altissima tensione".
Sarebbe comunque sotto controllo l'incendio scoppiato in serata in alcune celle. Lo confermano all'AGI fonti sindacali della polizia penitenziaria. Delle cinque squadre dei vigili del fuoco intervenute in serata, ne è rimasta soltanto una all'interno del carcere. Disordini e principio di incendio sarebbero dunque sotto controllo di vigili e polizia penitenziaria (quasi tutti gli agenti sono stati richiamati in servizio dalla direzione, dopo l'evasione). Dei sette evasi, tre risultano maggiorenni, e cinque sono ancora ricercati.
Oggi i vertici del Dipartimento della giustizia minorile del ministero di via Arenula saranno a Milano, presso il carcere Beccaria. In particolare, verso mezzogiorno, per capire come si sia potuta verificare una simile evasione, arriverà al Beccaria il direttore generale del Dipartimento, Giuseppe Cacciapuoti.