SIMONA BALLATORE
Cronaca

Prof della Statale morto nel dirupo, chi era Roberto Sebastiano Greco: il creativo passato dal campo alla cattedra

Roberto Sebastiano Greco, 67 anni, aveva una lunga esperienza nel mondo delle agenzie pubblicitarie. Era in vacanza con la famiglia in Val di Gressoney

Roberto Sebastiano Greco,67 anni. Copywriter e professore di comunicazione all’università Statale di Milano, è stato trovato morto in una scarpata a Gressoney

Dopo varie ore di ricerche, in fondo a un dirupo è stato trovato il corpo del docente della Statale

MILANO – Lo cercavano da venerdì 9 agosto, quando era uscito per una camminata in montagna. Prima il telefono di Roberto Sebastiano Greco suonava a vuoto. Poi il silenzio. Fino alla tragica scoperta, ieri pomeriggio: il professore a contratto dell’Università Statale di Milano, con un lungo curriculum nelle agenzie di pubblicità internazionali come copywriter e direttore creativo, è stato trovato senza vita in val di Gressoney, nella Valle d’Aosta, dove era in villeggiatura con la sua famiglia. Aveva 67 anni. Era uscito di casa da solo per un’escursione da Gaby al colle della Vecchia, a 2.185 metri di quota.

Non vedendolo rientrare e non riuscendo a mettersi in contatto con lui, i familiari hanno lanciato subito l’allarme. La sua auto è stata trovata posteggiata accanto a un campo sportivo. Si sono levati in volo anche gli elicotteri per cercarlo mentre le unità cinofile cercavano una sua traccia insieme ai tecnici del Soccorso alpino valdostano, ai volontari del Corpo valdostano dei vigili del fuoco e ai carabinieri. Il corpo del professore è stato trovato in una scarpata, alcuni metri più in basso del sentiero numero sette.

La notizia della sua morte è arrivata all’improvviso all’Università Statale di Milano, dove Greco insegnava a contratto da diversi anni e dove si era anche laureato in Lettere Moderne. “Era un professore molto apprezzato, insegnava nel corso di Comunicazione quella tecnica che aveva coltivato e affinato sul campo, come copywriter prima e direttore creativo poi”, spiegano alcuni colleghi, ricordando anche il suo amore per lo sport: pallanuoto e rugby in particolare.

Si incrociano i suoi appunti per l’esame di Teorie e tecniche della comunicazione pubblicitaria e della promozione d’immagine, condivisi sul web dagli studenti, sin dal 2015: “La vita è una storia. E il raccontare storie è nel nostro modo di pensare e di esprimerci. Oggi anche il mondo economico ha ricominciato a dare importanza alle storie”, scriveva, citando poi Walter Benjamin e quell’“arte del narrare che si è fatta sempre più rara”. Tra i suoi studenti c’è chi oggi rilegge quegli appunti: “Sì prof, la vita è una storia. Ma non doveva finire così”.