DANIELE
Cronaca

Robotica e IA ora diventano materie di studio

Daniele

Nappo*

Alla scuola superiore paritaria milanese Sigmund Freud dallo scorso anno, come ampliamento dell’offerta formativa, si insegna già dal primo anno intelligenza artificiale e robotica: discipline molto interessanti che permettono di avere strumenti e metodi funzionali con l’utilizzo di laboratori durante le lezioni e con un impianto di progettualità.

Studenti e docenti sono focalizzati su mezzi che offrono attivamente il processo di una nuova dimensione ossia quello della multidisciplinarietà e della verticalità, tramite lo sviluppo del pensiero critico e della competenza digitale.

Si sviluppano di fatto oltre alle tipiche attività laboratoriali anche quelle motivazionali, ingenerate quando lo studente è di fronte alla costruzione di un modello artificiale instaurando con esso un rapporto di appartenenza che lo incentiva ad affrontare e a cercare soluzioni migliorative; la contestualizzazione delle conoscenze attraverso la pratica favorisce l’attivazione di processi di inferenza. Queste materie aiutano la trasversalità delle discipline, stimolando la rielaborazione della conoscenza acquisita e il suo utilizzo in contesti diversi.

Tali attività si fondano dal punto di vista pedagogico sull’azione del giovane che diventa il motore dell’apprendimento. Se il processo viene adeguatamente sostenuto può generare una maggiore consapevolezza dell’apprendimento personale e favorire lo sviluppo di dinamiche metacognitive. L’azione, infatti, si basa sulla costruzione da parte dello studente di artefatti cognitivioggetti. Gli oggetti e il loro processo di costruzione si configurano come una vera e propria attività laboratoriale complessa. L’insegnante guida e affianca lo studente permettendogli di sviluppare percorsi di apprendimento personalizzati, supportandolo quando si ferma, lasciandolo libero di provare, sbagliare, riprovare e migliorare.

Senza dubbio, questo tipo di attività favorisce un’azione di innovazione curricolare agendo su due assi ben precisi: la verticalità e l’interdisciplinarità. L’uso di mediatori robotici e di attività di coding come l’IA crea interessanti occasioni di progettazione didattica da parte dei docenti. L’altro asse di intervento è quello che riguarda la progettazione dell’interdisciplinarità, dove le conoscenze disciplinari servono per attivare percorsi di lavoro e di creazione da parte degli studenti.

*Direttore Istituto Freud