
Identikit di Rocco Morabito (Ansa)
Milano, 4 settembre 2017 - Dopo 25 anni di latitanza è stato catturato in Uruguay il boss della 'ndrangheta Rocco Morabito, considerato a lungo "il re milanese della cocaina". L'annuncio è stato dato dal ministero dell'Interno uruguayano spiegano che, in attesa che si completi la pratica di estradizione in Italia, sconterà tre mesi di carcere nel Paese sudamericano detenzione di documenti falsi e usurpazione di identità. In Italia il boss 51enne deve scontare una condanna a 30 anni di carcere per associazione mafiosa e traffico di droga, arrivata dopo che agenti sotto copertura lo avevano sorpreso a pagare 13 miliardi di lire per un carico di droga di quasi una tonnellata.
La cattura è avvenuta domenica in un hotel di Montevideo, insieme alla moglie, una 54enne angolana con passaporto portoghese: Morabito risiedeva da 13 anni nella vicina località balneare di Punta del Este sotto il nome di Francisco Capeleto, una falsa identità brasiliana che gli aveva permesso di ottenere una carta d'identità uruguayana. Si sospettava che fosse fuggito in Brasile ma le indagini in Uruguay erano scattate sei mesi fa, dopo che aveva iscritto una figlia a scuola sotto il suo vero nome. A Morabito sono stati confiscati una pistola, un coltello, due autovetture, 13 cellulari, 12 carte di credito e assegni in dollari.
Detienen a requerido por la Justicia italianahttps://t.co/NUvTdJ52tk pic.twitter.com/xofwoiV5oT
— UNICOM (@MI_UNICOM) 3 settembre 2017Originario di Africo, in provincia di Reggio Calabria, feudo della cosca di Peppe 'u Tiadrittu, Morabito era uno dei dieci mafiosi più ricercati in Italia. "'u Tamunga", come era soprannominato dalla storpiatura del nome dell'indistruttibile fuoristrada tedesco Dkw Munga, a 25 anni aveva lasciato l'Aspromonte per Milano dove era entrato nel giro dei giovani rampanti del centro per curare lo spaccio di cocaina. Aveva molti 'rapporti d'affari' con il Sudamerica: nel 1992 aveva tentato di importare 592 chili di cocaina dal Brasile e altri 630 chili nel 1993.
Il ministro dell'Interno, Marco Minniti si è complimentato con il capo della Polizia, Franco Gabrielli, e il comandante generale dei Carabinieri, Tullio Del Sette. "L'azione dello Stato contro la criminalità organizzata ha conseguito un altro importante risultato con l'arresto avvenuto a Punta dell'Este, in Uruguay, di Rocco Morabito, ricercato dal 1994 in ambito internazionale e inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi, perché già condannato per associazione di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti e altri gravi reati". "L'arresto di Morabito - ha proseguito Minniti -, elemento di spicco dell'omonima cosca di Africo Nuovo e ritenuto il numero uno dei ricercati appartenenti alla n'drangheta, è il risultato dell'ottima attività di cooperazione investigativa internazionale tra la Polizia uruguayana e il Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano".