“È come essere su un tavolo da biliardo, dove all’inizio le palle da gioco sono tutte compatte e poi con un colpo si sparpagliano. Ecco: non c’è più il “Boschetto” di un tempo ma a Rogoredo il pellegrinaggio dei disperati a caccia di dosi non si ferma". Dal parco di via Sant’Arialdo si è spostato nella distesa di terra e vegetazione accanto ai binari dell’Alta velocità e in aree vicine.
La metafora è di Simone Feder, psicologo volontario del “Team Rogoredo”, che quei “fantasmi“ li conosce tutti. Non numeri ma volti. Persone che si ritrovano nel baratro da un giorno all’altro e che dell’eroina non possono più fare a meno. "Ma poi, è eroina, quella che si iniettano? Io penso di no. Per una punta (che significa 0,1 grammi, ndr) adesso bastano due euro". Meno di 14 euro al grammo.
"E la cocaina si è abbassata a 40 euro al grammo". C’è chi si presenta dai pusher con le tasche piene di monetine, da 20 e 50 centesimi. "Vendi le scarpe e ti danno una punta. Pulisci lo spazio dei pusher e in cambio ricevi droga".
Qualche settimana fa, Feder ha accompagnato in ospedale un ragazzo che stava male. "Non gli hanno trovato eroina in corpo, eppure si buca tutti i giorni. Com’è possibile? Bisognerebbe analizzarle, queste sostanze. Non mi stupirei si trovasse ossicodone o krokodil, che fa parte degli oppiacei e “divora“ la carne. C’è gente che ha piaghe sulle gambe e che sembra “indemoniata“. Ho visto un giovane che non riusciva a stare fermo, in mezzo alla strada. Lui stesso diceva “di cosa mi sono fatto?“. Altri hanno percezioni alterate, vedono flash che sembrano luci di biciclette e invece sono fari di treni".
Giovedì, la polizia ha sequestrato un chilo e mezzo di droga (4 etti di eroina, 40 grammi di cocaina, un chilo di hashish, bilancini e oltre 3mila euro) durante il maxi blitz predisposto dal questore Giuseppe Petronzi per contrastare lo spaccio tra le stazioni di Rogoredo e San Donato Milanese e tra via Orwell e via San Dionigi.
Controllate 365 persone di cui 18 accompagnate in Questura. Arrestati un senegalese di 48 anni e 4 marocchini tra i 21 e i 35 anni. Quattordici gli indagati. E sono emerse nuove modalità di vendita: un marsupio calato dall’alto della massicciata ferroviaria per consegnare la dose al cliente e poi tirato su con il corrispettivo in denaro. Un intervento che fa capire come l’attenzione su Rogoredo sia sempre alta.
"Ma occorre anche intervenire dal punto di vista sanitario: dare risposte a chi soffre. Un ragazzo di 24 anni è morto meno di un mese fa in ospedale. E quanti sono i morti di Rogoredo che non conosciamo?". Si fa di tutto, pur di arrivare al pusher. Tra le persone controllate due giorni fa anche un uomo in carrozzina. "Riesce ad arrivare ovunque. Una volta si è fatto sollevare di peso per oltrepassare una staccionata. E chi lo aiuta lo fa per avere un po’ di droga in cambio. Il culmine della disperazione".