Milano – La banda di franco-algerini ha colpito sulla Riviera ligure, per poi spostarsi in zona Quadrilatero della Moda a caccia di altre prede nei giorni della Fashion Week. Venerdì gli agenti della sezione "Contrasto al crimine diffuso" della Squadra mobile, coordinati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Michele Scarola, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto tre franco-algerini di 26, 27 e 28 anni, ritenuti i responsabili della rapina aggravata di un Rolex da 30mila euro avvenuta il 9 settembre a Sanremo ai danni di un cinquantacinquenne italiano.
In via Monte Napoleone
Cinque giorni fa, nel corso di un servizio di controllo realizzato proprio per contrastare il fenomeno delle rapine di orologi in centro, i Falchi della sesta sezione hanno incrociato quattro nordafricani in via Monte Napoleone e hanno iniziato a monitorarne i movimenti, notando che stavano osservando passanti e turisti in giro per le boutique di lusso. Dopo alcuni minuti, i poliziotti li hanno bloccati per un controllo, trovando in un borsello i loro documenti d'identità e la chiave di una Citroen.
L'indagine
Gli accertamenti in banca dati non hanno fatto emergere fotosegnalamenti precedenti in Italia, ma dalle verifiche sulla Citroen è venuto fuori che la stessa macchina era stata segnalata in Liguria sei giorni prima come veicolo utilizzato per compiere una rapina in piazza Eroi Sanremesi a Sanremo. Così è partito lo scambio di informazioni con i carabinieri che si stavano occupando del caso: le immagini delle telecamere hanno confermato che tre dei quattro di Montenapo erano entrati in azione pure nella Città dei Fiori.
Il raid
In particolare, è emerso che quel giorno i tre franco-algerini avevano battuto le strade del centro di Sanremo con la Citroen, fino a puntare il 50enne: appena sceso dalla macchina, l'uomo era stato aggredito e depredato dell'orologio che indossava al polso; poi l'operativo era risalito sulla Citroen, dove c'erano i due complici ad aspettarlo. Sull'auto usata per il colpo, gli agenti hanno ritrovato gli abiti usati quel giorno e una carta d'identità francese contraffatta. I tre presunti rapinatori sono stati portati a San Vittore.