La vera domanda non è perché Romano La Russa abbia definito l’omosessualità “una malattia curabile” durante un’intervista del 2012. O il saluto romano al funerale di un esponente di destra nel 2022. E forse nemmeno l’ultima bagarre in Consiglio regionale con le provocazioni nei confronti del capogruppo PD, Pierfrancesco Majorino.
Sappiamo come la pensa La Russa e anche Majorino. La vera domanda, in fondo, è perché in un momento in cui Milano e i milanesi si trovano a fronteggiare problemi di sicurezza e ordine pubblico veri, il consiglio Regionale debba rincorrere le frasi di un assessore che la sicurezza dovrebbe garantirla e non metterla costantemente a rischio con frasi volutamente esplosive.
Come facciamo a gridare al rischio banlieu se poi dalle istituzioni arrivano questi esempi? O forse dobbiamo aspettarci che all’indomani della rissa sfiorata al Pirellone il Romano (con la “r” maiuscola”) minimizzi come all’epoca del saluto romano (con la “r” minuscola): “Mi rendo conto che sia inopportuno, ma non credevo che il saluto di 15 settantenni rincoglioniti a un amico avrebbe scatenato questo putiferio”?