Oggiono (Lecco) – Destinazione Kilimangiaro. A partire alla volta dei 5.895 metri del monte più alto d’Africa è Luigi. Luigi Degli Occhi è ragazzino di 14 anni di Milano con un grave disturbo dello spettro autistico a basso funzionamento: comunicare a parole con lui è estremamente difficile, manifesta inoltre problemi cognitivi, sensoriali e motori. Lo accompagna Massimo Magnocavallo, 62 anni originario di Bellano che abita a Oggiono, presidente dell’associazione ISupersportivi, che rende l’attività motoria terapia di abilitazione. Massimo è istruttore nazionale di alpinismo giovanile, maestro di nuoto, atleta di Triathlon.
Con loro c’è anche Alberto Locatelli, 68 anni, fotografo professionista lecchese ed ex volontario del Soccorso alpino. È un’impresa alpinistica per tutti e tre. Per Luigi, che è già un miracolo che sia vivo perché è nato prematuro a sei mesi di gestazione e pesava appena 900 grammi, è anche una sfida personale. “Ci alleniamo duramente da mesi – racconta Massimo – Prima la canoa e il nuoto, poi la salita in quota tra le cime dell’arco alpino: il Cevedale, la Punta Giordani di 4.068 metri, il Petit Flambeau, un 3.700 del massiccio del Bianco”.
Oltre alla preparazione atletica – Luigi, nonostante sia un fascio di muscoli che pesa 50 chili per 1 metro e settanta di altezza con capacità di resistenza, fatica e recupero degne do uno sherpa, non sapeva quasi nemmeno correre -, fondamentale è il rapporto di fiducia con Massimo, uno dei pochi con cui si approccia e che sa capire e gestire i suoi aspetti emotivi.
“L’obiettivo non è la conquista di una vetta, sebbene sono convinto che Luigi in futuro potrà affrontare anche un 8mila – spiega Massimo -. È la sua crescita, sia mentale, attraverso un lavoro di analisi, percezione, memorizzazione, elaborazione e rielaborazione dei processi decisionali, che motoria, per permettergli di superare i suoi limiti e favorire un percorso continuo che lo aiuti sentirsi sempre più integrato nella società di cui fa parte. La montagna per Luigi è una boccata di aria fresca: la fatica non lo spaventava, le persone diventavano compagni con cui condividere le emozioni e il silenzio una culla che placa le sue angosce”.
Luigi, Massimo e Alberto sono partiti ieri sera da Malpensa alla volta di Adis Abeb in Etiopia con oltre 70 chili di bagagli, tra indumenti, attrezzature e alimenti. Poi il trasferimento in Tanzania, l’acclimatamento e l’inizio della salita in diverse tappe.