MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Rozzano, palazzi mitragliati dalla grandine: "Sistemate questa devastazione"

Viaggio fra i condomini Aler colpiti dal maltempo. Vetrate in frantumi, terrazzi pericolanti, intonaco esploso e tetti bucati, alcuni dei danni da sistemare

Una delle palazzine Aler danneggiate dalla grandinata

Una delle palazzine Aler danneggiate dalla grandinata

Rozzano (Milano) - Girando per la città pare di essere in un quartiere di Beirut guardando le facciate dei palazzi devastate da palle di grandine come se fossero veri e propri proiettili di ghiaccio, le vetrate in frantumi, i balconi della case popolari ridotti a colabrodo, i tetti dei palazzi bucherellati. La differenza è che a Beirut sono proiettili veri mentre a Rozzano a provocare il disastro è stato il maltempo. Era l’8 luglio quando una grandinata senza precedenti si è abbattuta sulla città provocando solo nel quartiere popolare oltre 8 milioni di euro di danni. I danni in tutta la zona poi saranno stimati in circa venti milioni. Chi vive a Rozzano da oltre 50 anni non ricorda nulla di simile.

Ad aggravare, se possibile la situazione una seconda bomba di acqua, ghiaccio e vento piombata sempre sulla stessa zona il 24 luglio, provocando ancora ingenti danni. Dopo venti giorni dal primo evento distruttivo gli interventi effettuati sono una goccia nell’oceano e i cittadini vivono ancora in forte disagio. Regione Lombardia ha stanziato solo pochi giorni fa seicentomila euro per i primi interventi urgenti, ossia la messa in sicurezza di circa 2.500 balconi dichiarati inagibili, la sostituzione delle vetrate condominiali andate in frantumi e delle tegole bucherellate. Ma per vedere i cantieri operativi in città dovranno passare ancora delle settimane. Intanto è impressionante guardare le facciate delle palazzine del quartiere Aler, il più grande quartiere popolare d’Italia con i suoi 6.200 appartamenti: intonaci scalfiti dai proiettili di giacchi sono il segno più evidente del passaggio del maltempo. "La situazione è davvero difficile - spiega Arturo Alari, inquilino delle case Aler -. In alcune zone il terreno alla base delle palazzine è sprofondato aprendo delle voragini e portando alla luce le fondamenta degli edifici. Inoltre ci sono terrazzini dove il rischio che cadano pezzi di intonaco e delle coperture in laminato dei balconi è più che concreto".

Per Monica Brienza "avere dei terrazzini inagibili è un vero problema: Aler ha affisso subito dopo la grandinata dell’8 luglio dei cartelli avvisando noi inquilini di non andare sui balconi perché pericoloso. Ma per ora non sono stati effettuati interventi risolutivi". "La grandine ha distrutto tutto, tapparelle, balaustre dei balconi, zanzariere e tegole dei tetti - spiega Grazia Marinaro -. Nei giorni scorsi una gru è intervenuta per sostituire le tegole danneggiate sui tetti, mentre su alcuni dei terrazzini danneggiati è stata messa una rete di protezione per non fare cadere in testa ai passanti i calcinacci, ma non su tutti. Ora attendiamo i lavori che sono più urgenti". "Guardate le facciate dei palazzi, sembrano bombardati. L’intonaco era già gonfio di umidità prima delle grandinata. I proiettili di ghiaccio hanno solo peggiorato la situazione di degrado", aggiunge una delle persone che risiedono all’interno delle palazzine dell’Aler a Rozzano, Giuseppina Fornesini. "Ci siamo spaventati tutti moltissimo, è stata una scena apocalittica. Non si vedeva più neppure la palazzina di fronte".