Milano – Il giorno dopo la tragedia della Rsa Casa dei Coniugi di Milano, con l’incendio che ha provocato la morte di sei persone e il ferimento di 81, è il momento delle indagini, degli approfondimenti, dei chiarimenti. Questa mattina, sabato 8 luglio, in via dei Cinquecento, i vigili del fuoco del nucleo investigativo di Roma, i colleghi di Milano e gli agenti della polizia scientifica sono tornati nei locali della dimora per un nuovo sopralluogo.
Tutti i letti da controllare
C’è un particolare che ha colpito inquirenti e investigatori: il materasso della stanza 605, da cui sono divampate le fiamme a causa di una sigaretta fumata da un'ospite, si è liquefatto rapidamente, con una velocità di combustione che lascia perplessi inquirenti e investigatori. Per questo motivo è emersa la necessità di verificare i materiali di cui sono composti i letti presenti nella struttura, che saranno tutti controllati.
L’impianto di rilevazione dei fumi
Al momento dell'incendio, l'impianto di rilevazione dei fumi era guasto, come confermato anche da un cartello esposto nella casa di riposo. Un altro aspetto da chiarire, infatti, è da quanto tempo il sistema non funzionasse e quale fosse esattamente il numero dei dipendenti in servizio quella notte. Se il fumo di sigaretta nelle camere della Rsa fosse prassi tollerata o meno è un altro elemento al vaglio degli investigatori. I risultati degli accertamenti confluiranno in una relazione che sarà presto consegnata alla Procura di Milano che, con l'aggiunto Tiziana Siciliano ha aperto un fascicolo, a ora contro ignoti, per incendio colposo, omicidio colposo e lesioni colpose.
Il ricollocamento dei pazienti
Tutti gli ospiti della Rsa Casa dei coniugi di Milano, intanto, sono stati trasferiti in altre strutture gestite dalla cooperative Proges o dall'Ats di Milano e Città Metropolitana. Si tratta non solo di chi non è stato ricoverato ma anche dei pazienti ospedalizzati che potevano essere dimessi. I trasferimenti si sono conclusi ieri sera attorno a mezzanotte e mezzo. Al momento, nella casa di via dei Cinquecento, ci sono solo operatori e vigili del fuoco, oltre ai parenti chiamati a raccogliere oggetti personali.