Milano, 13 gennaio 2020 - Nuova tappa del processo milanese "Ruby ter". Oggi Francesco Chiesa Soprani, ex agente dello spettacolo, ha detto in aula: "Barbara Guerra mi raccontò che c'era una stanza buia ad Arcore, perché forse lui voleva stare al buio per non farsi vedere, in cui le ragazze 'cavalcavano' a turno il presidente Silvio Berlusconi". Chiesa Soprani ha raccontato le confidenze soprattutto di Barbara Guerra, ma anche di altre 'olgettine' sui presunti rapporti sessuali tra Berlusconi e le giovani, spiegando anche che queste ultime, aveva saputo, venivano "remunerate per mentire nei processi". Secondo la testimonianza di Chiesa Soprani, anche Ruby gli disse che aveva avuto rapporti con l'allora premier.
Rivelazioni dell'agente dello spettacolo
Sul banco dei testi, infatti, nel processo a carico di Berlusconi e di altri 28 imputati, è salito l'ex agente, già più volte intervistato sulla vicenda delle cene ad Arcore, anche perché fu l'agente di alcune delle ragazze ospiti a villa San Martino. Guerra, ha raccontato il testimone rispondendo alle domande del pm Luca Gaglio, "mi disse di aver partecipato a queste cene, mi ha parlato di rapporti sessuali con Berlusconi e di essere stata pagata per non dire la verità sul sesso e poi di rapporti a turno in una stanza buia, perché lui forse non voleva farsi vedere".
E ancora: "Mi disse 'la Trevaini (anche lei imputata, ndr) ha preso 1,8 milioni, la Minetti 5 milioni' e quindi lei voleva più soldi di quei 2.500 euro al mese che riceveva e avrebbe chiesto tramite un avvocato 500mila euro più una casa e c'era stata la disponibilità di Berlusconi, ma poi non so se li abbia ricevuti". Quando Guerra ("venne messa al reality 'la Fattoria' su decisione di Berlusconi") gli faceva queste confidenze "poco prima del 2013", c'era anche Alessandra Sorcinelli, anche lei imputata per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari, "che ascoltava e confermava".
"Soldi e case per mentire"
Il teste, che fu anche arrestato e poi prosciolto nel caso 'Vallettopolì nel 2007, ha spiegato ancora di aver raccolto racconti di questo tenore anche da "Cinzia Molena e Nadia Macrì". E ha aggiunto: "Non mi fu mai detto di orge o minorenni, ma di rapporti sessuali". Ha spiegato ancora, poi, di aver parlato, anche dopo la morte di Imane Fadil, con Marysthell Polanco: "Mi ha detto 'dirò la verità sui rapporti sessuali nelle cene e che venivamo pagate per mentire con soldi e casè, non so se cambierà idea (anche lei è imputata, ndr)". Poi, le "due occasioni" in cui avrebbe incontrato Ruby ("di lei se ne occupava Mora e Berlusconi la manteneva") quando era ancora minorenne, non lontano dall'ufficio di Mora. "Anche lei mi disse di avere fatto sesso col Presidente, io sapevo già che le gemelle Ferrera e altre ragazze erano amanti del presidente e quindi non mi stupivo". E dei rapporti tra Ruby e il leader di FI avrebbe avuto conferma "anche da Corona". Trevaini, infine, stando sempre alla versione di Chiesa Soprani, gli disse che "sapeva che in quelle cene c'erano rapporti sessuali e che proprio di conseguenza faceva la giornalista, ossia per questo aveva avuto un contratto".
"Ruby voleva investire in immobili a Dubai"
Nel 2013 Ruby, che sosteneva di aver già investito 7 milioni di euro, voleva investire altri 2 milioni di euro per un affare immobiliare a Dubai. E' emerso dal racconto di uno dei testimoni ascoltati oggi in aula. Moussavi Tufan - questo il nome del teste - ha chiarito di aver conosciuto per caso la giovane marocchina in un locale di Genova quando ancora non era scoppiato lo scandalo del bunga bunga. "Dopo alcuni anni - ha detto, tra l'altro, nel corso della sua deposizione - mi contattò su Facebook chiedendomi aiuto perchè voleva impedire al suo fidanzato di allora, Luca Risso, di interferire nella gestione dei suoi soldi. So che riceveva somme in contanti pari a 20 mila euro ogni settimana. Da chi? Da Berlusconi". Nel 2013 la giovane marocchina volò a Dubai per un affare immobiliare: "Voleva investire 2 milioni di euro. Lei mi precisò di aver già investito altri 7 milioni di euro altrove". L'affare, tuttavia, non andò in porto: "Il suo comportamento non era quello di una persona che faceva un investimento immobiliare. Era più interessata a divertirsi e a fare shopping. Ricordo che acquistò 3 paia di scarpe da 1000 euro ciascuna e una borsa molto costosa. Soggiornava in albergo e partì senza saldare il conto. Toccò a me pagare 6 mila euro per il suo soggiorno. Quando l'accompagnai in aeroporto mi chiese altri 1.500 euro per poter rientrare in Italia. Lei non aveva bancomat nè carta di credito, usava sempre e solo contanti. Ma anche in questo caso non saldò mai il suo debito". L'uomo ha poi parlato di un episodio che creò in lui un certo "imbarazzo": "Una sera eravamo in un albergo di lusso ospiti di un principe. Lei si era appartata con il portaborse del principe in una stanza di questo hotel a 7 stelle". Soprattutto perchè nel frattempo il caso del bunga bunga ad Arcore era già scoppiato. "Alla fine ero molto contento che non fosse andata in porto una trattativa con una persona coinvolta in uno scandalo di prostituzione".