
Ambra Battilana
Milano, 30 settembre 2019 - Entrerà nel vivo il 14 ottobre, il processo sul caso 'Ruby ter' a carico di Silvio Berlusconi e altri 28 imputati, tra cui molte 'olgettine' accusate di aver intascato soldi dal leader FI in cambio del silenzio sulle serate hard ad Arcore. Per quella data sono state convocate due delle testi 'chiave' sul 'bunga-bunga' a Villa San Martino, la modella Ambra Battilana e Melania Tumini, ex amica di Nicole Minetti. Il calendario dei testi è stato stilato nell'udienza di oggi nel corso della quale il pm Luca Gaglio ha chiesto di respingere per "manifesta infondatezza" la questione di illegittimità costituzionale che la difesa di Karima El Mahroug, imputata per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza, ha proposto ai giudici con richiesta di invio atti alla Consulta. Per la difesa, Ruby non sapeva di essere pubblico ufficiale quando testimoniò. Per il pm, è un precetto di base che non si possa mentire a un giudice e "men che meno" prendere soldi per farlo.
Tumini già nel 2012, nel processo ' Ruby bis' a carico di Minetti, Lele Mora e Emilio Fede ma anche in quello principale a carico dell'ex premier, aveva raccontato di quando era stata invitata ad Arcore dall'ex consigliera lombarda, sua amica all'epoca. Aveva parlato della cena e del dopocena nella sala del 'bunga-bunga', dei travestimenti da infermiera, poliziotta o uomo e degli spogliarelli che non erano certo "gare di burlesque". Dovrà tornare in aula il 14 ottobre per il terzo processo sul caso delle serate a luci rosse e con lei anche Ambra Battilana, tra le 3 testimoni 'chiave' della Procura sul caso Ruby, assieme a Chiara Danese e Imane Fadil (morta lo scorso 1 marzo). Battilana è parte civile nel dibattimento, ma solo per un'accusa di calunnia contestata a Roberta Bonasia, una delle giovani ospiti delle serate.
Oggi l'udienza è andata avanti con l'ascolto di un consulente della difesa di Berlusconi sulle modalità di acquisizione di video, messaggi e foto dai telefoni delle giovani, e sulla stessa linea proseguirà anche l'udienza del 7 ottobre. I giudici, poi, dovranno anche decidere sulla questione posta dalla difesa di Ruby sulla "non comprensione" del testimone di assumere la qualifica di pubblico ufficiale e, dunque, su alcune "criticità" delle norme sulla corruzione in atti giudiziari. Istanza che per il pm "può essere superata con parole semplici: si può mentire a un giudice? No. Si possono prendere soldi per mentire? Ancora meno".