Milano, 23 gennaio 2025 – Nuovo capitolo nella lunga vicenda giudiziaria del caso Ruby ter. La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza con cui, nel febbraio 2023, il Tribunale di Milano aveva assolto tutti gli imputati, tra cui Silvio Berlusconi (poi morto a giugno di quell'anno), Karima El Mahroug e le ex Olgettine. La Suprema Corte ha riscontrato un “vizio”, un errore giuridico “che ha inficiato il verdetto” e ha disposto un nuovo processo d'appello per 22 imputati, fornendo precise linee guida per la valutazione delle accuse.
Un errore giuridico
Secondo i giudici della Cassazione, il Tribunale di Milano ha commesso un vizio nella sua valutazione, basandosi su elementi giuridici inappropriati. Le motivazioni evidenziano come le ragazze, coinvolte nei processi Ruby come testimoni, avrebbero dovuto essere sentite come “testimoni assistite” in quanto già indagate per presunti versamenti ricevuti da Berlusconi. Tuttavia, la Suprema Corte ha chiarito che il reato di corruzione in atti giudiziari poteva configurarsi solo dal momento in cui le ragazze hanno acquisito lo status di testimoni, cioè nel novembre 2011, con l’ammissione delle liste testi.
Falsa testimonianza e prescrizione
Le motivazioni, contenute in 26 pagine, sottolineano che le dichiarazioni false rilasciate dalle ex Olgettine nei processi Ruby sono state dichiarate prescritte. Tuttavia, la Cassazione ha ribadito che, nonostante ciò, esistono elementi sufficienti per riaprire il caso relativamente alla corruzione in atti giudiziari. Spetterà, poi, scrivono, ai giudici di secondo grado di Milano ricostruire le “condotte” per “verificare la configurabilità dell'ipotizzata corruzione in atti giudiziari” o nel caso “l'originaria configurabilità di soli reati unilaterali di induzione, con esonero delle dichiaranti”, ossia dell'ex ospiti di villa San Martino, “da ogni tipo di responsabilità”.
Il nuovo processo
Il nuovo processo coinvolgerà, oltre alle ex ospiti delle serate di Arcore, anche l'ex avvocato di Karima El Mahroug, Luca Giuliante, accusato di corruzione attiva in concorso con Berlusconi. Giuliante sarebbe stato l’intermediario nei presunti pagamenti a Ruby. L’unica posizione esclusa dal rinvio è quella di Luca Risso, ex compagno di Ruby, per il quale il ricorso è stato dichiarato inammissibile.