Milano, 8 ottobre 2019 - "Nel corso degli anni in cui ho frequentato Silvio Berlusconi, ho incontrato a cena ogni genere di persone alcune anche molto importanti, fra queste la più importante che ho incontrato in una sola cena è stato il presidente Putin". Lo ha raccontato Marysthell Polanco, una delle giovani presenti alle serate ad Arcore e anche lei imputata nel processo sul caso Ruby ter, in un verbale depositato negli atti dell'inchiesta, chiusa con una richiesta di archiviazione, sulla morte di Imane Fadil, una delle testimoni 'chiave' del caso Ruby deceduta l'1 marzo per un'aplasia midollare.
"Quando io sono andata via dalla cena - ha aggiunto Polsnco - sono rimaste lì fra le altre ragazze, (...) Io non so cosa sia accaduto con loro. Il presidente Putin è molto legato a Berlusconi e so che ha una stanza a lui riservata anche in Sardegna presso Villa Certosa". Oltre a Polanco, che di recente, tra l'altro, ha spiegato ai cronisti che nel processo dirà la "verità" sulle serate a luci rosse a Villa San Martino, della cena con Putin ha parlato, sempre in un verbale dell'inchiesta sul caso Fadil, anche Barbara Guerra, un'altra delle giovani delle serate del 'bunga-bunga'.
Anche il 15 marzo scorso, la Polanco ha raccontato della serata con Putin, èe ha riferito di aver "paura che mi accada qualcosa", una "preoccupazione", secondo l'ex showgirl dominicana, condivisa anche da altre perché "noi ragazze parlavamo anche di altri aspetti della sua vita intima e privata non rassicuranti". I pm, in particolare, le hanno chiesto se fosse stata presente ad altre serate ad Arcore, al di fuori di quelle del caso Ruby, con "personaggi di rilievo". Polanco, tra l'altro, continuando a ribadire il timore per la sua incolumità, mentre gli inquirenti in quel periodo cercavano di capire come fosse morta Fadil (si ipotizzò anche l'avvelenamento radioattivo), ha spiegato che un amico le aveva detto che in casi come il suo "basterebbe una 'punturina' con del polonio" per uccidere.