
Ryanair è in lotta col Governo per il tetto al prezzo dei biglietti per le isole maggiori italiani
La compagnia aerea Ryanair ha annunciato l’attivazione, da prossimo inverno, di cinque nuove rotte che collegheranno l’Italia continentale alla Sardegna, per un totale di 30 voli settimanali. Due di queste rotte collegheranno gli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate con quello di Alghero. Queste rotte nazionali “durante la bassa stagione invernale dimostrano l'impegno di Ryanair per l'isola”, ha dichiarato la compagnia in una nota.
L’annuncio sulle nuove rotte è arrivano con un tempismo non casuale. Ryanair, infatti, è da giorni in polemica contro il Governo italiano a causa della decisione del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso di imporre un tetto sul prezzo sulle tratte per le isole maggiori, allo scopo di limitare il caro-vole. Secondo le compagnie aeree queste limitazioni ai prezzi sono illegali ai sensi della normativa europea sulla concorrenza.
La versione di Ryanair
Che si tratti di un botta e risposta tra l’azienda e il Governo lo ha confermato, implicitamente, la stessa Ryanair. “Siamo contenti di annunciare le nuove rotte – ha affermato l’amministratore delegato Eddie Wilson – ma mentre Ryanair investe in Sardegna, trainando la crescita dell'isola con investimenti reali, il governo italiano, purtroppo, fa esattamente il contrario col suo decreto illegale e fuorviante che fissa un tetto ai prezzi, violando i regolamenti Ue e allontanando Ryanair dall'isola”.
Wilson ha poi ribadito, come già affermato in precedenza, che “se il decreto non sarà cancellato Ryanair sarà costretta a tagliare le sue attività su Sardegna e Sicilia nell'estate e inverno 2024 e ciò vorrà dire meno passeggeri a tariffe più alte”.
Le accuse di fare cartello
Ryanair e Ita Airways sono accusate dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani di fare cartello, cioè di aver “stipulato un accordo tra loro per non farsi concorrenza, applicando prezzi al rialzo”. A dicembre 2022, l’Autorità antitrus italiana ha aperto un’istruttoria nei confronti di Ryanair, ITA Airways, Wizz Air ed EasyJet per vagliare l’ipotesi di accordo anti-concorrenziale.
“Ryanair da un lato esalta la libertà del mercato, dall'altro però intasca i contributi: dall'aeroporto di Palermo ha ottenuto 15 milioni di euro nel 2022”, ha affermato Schifani. "Vale più un principio costituzionale o le regole dell'Unione europea? Pongo questo tema. La Commissione europea potrebbe intervenire per modificare la norma del governo nazionale, che peraltro ho molto apprezzato, sugli algoritmi utilizzati dalle compagnie aeree e quindi sui limiti ai prezzi dei biglietti aerei. Ma se lo facesse, sarebbe messo a rischio il diritto alla mobilità sancito dall'articolo 16 della nostra Costituzione che prevede che ad ogni cittadino debba essere garantita ogni forma di libertà di movimento, salvo i casi previsti dalla legge”.