ANDREA GIANNI
Cronaca

Guerra delle tariffe sui voli, Ryanair taglia le rotte a Malpensa e Orio: ecco i collegamenti cancellati

La compagnia irlandese riduce i collegamenti tra Milano e Sardegna, le mosse delle altre low cost. I sindacati all’attacco. E oggi scatta lo sciopero del trasporto aereo

Un aereo Ryanair

Il braccio di ferro sul caro voli fa sentire le sue conseguenze sugli aeroporti di Malpensa e Orio al Serio. Ryanair ha annunciato infatti la riduzione delle frequenze dalla Sardegna su una serie di rotte nazionali, tra cui Milano e Bergamo, come prima mossa di una partita a scacchi che potrebbe essere solo all’inizio, dopo il decreto dell’esecutivo che fissa un tetto alle tariffe per i collegamenti per le isole.

La decisione della compagnia low cost irlandese arriva in un periodo non di punta per il trasporto aereo da Milano alla Sardegna, che vive il suo boom nel periodo delle vacanze estive. Ma la posta in gioco non è da poco, e gli scenari futuri sono ancora tutti da definire. A partire dall’inverno ci saranno quindi meno voli dalla Lombardia alla Sardegna. Uno spazio che potrebbe essere occupato da altre compagnie.

Nel dettaglio, Ryanair cancella tre rotte nazionali dalla Sardegna per Trieste (da Cagliari), Bari e Treviso (entrambe da Alghero) e riduce le frequenze su altre 7 rotte, compresi 6 collegamenti nazionali essenziali per Roma, Milano (Orio al Serio e Malpensa), Catania, Napoli e Venezia, oltre a Bruxelles Charleroi. Nella partita scende in campo anche EasyJet, che ha il suo hub nel Terminal 2 di Malpensa. Dopo aver incontrato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, la compagnia britannica invita il governo a ritirare il decreto, sulla stessa linea del competitor Ryanair, perché "renderà i voli più cari" e "contrasta" anche con "il principio di libertà tariffaria" stabilito dalla normativa Ue.

Anche il presidente di Wizz Air, Robert Carey, aveva definito il decreto "illegale" e "soprattutto sbagliato". L’annuncio di Ryanair ha innescato la reazione dei sindacati e dei consumatori. La Cgil parla di una scelta "inaccettabile", per il sindacato di categoria Filt Cgil si "mina un settore già fortemente in difficoltà", per la Uiltrasporti si tratta di un "inaccettabile ricatto". L’Unione Nazionale Consumatori invita il governo e il Parlamento "a non cedere", sottolineando che il decreto "si limita a proibirli esclusivamente se conducono a un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori del 200% superiore alla tariffa media del volo". Intanto oggi si preannuncia una giornata di disagi per i passeggeri, con lo sciopero nazionale di 24 ore indetto dai sindacati di base per il comparto.